Sephora, il rivenditore di cosmetici di proprietà del conglomerato di lusso Lvmh, sta prendendo in considerazione una revisione delle sue operazioni in Cina, con l’intenzione di raggiungere i 20 miliardi di euro di vendite globali entro cinque anni. Il retailer è sulla buona strada, in quanto ha già registrato un fatturato mondiale di 13 miliardi di euro quest’anno. Tuttavia, la crescita in Cina è stata lenta a causa dell’intensa concorrenza nel settore cosmetico del Paese e, secondo rumours riportati da Business of Fashion, i senior manager dell’azienda starebbero cercando di far insediare un nuovo dirigente per guidare la prossima fase di crescita.
Nessun commento per ora da Sephora né da Lvmh che, intanto, con il suo impero del lusso, ha messo a segno ottime performance nel Paese del Sol Levante, mercato che oggi vale 88 miliardi di dollari e dovrebbe superare sia gli Stati Uniti sia l’Europa per diventare il più grande del mondo entro il 2025.
Con un numero crescente di consumatori cinesi che preferiscono restare a casa e fare acquisti a livello nazionale dopo il Covid, molte aziende straniere stanno cercando di rafforzare la loro presenza nel Paese. La concorrenza è intensa e, mentre i principali gruppi di bellezza globali come L’Oréal e The Estée Lauder Companies stanno espandendo la loro presenza, famosi marchi nazionali come Florasis e Perfect Diary hanno conquistato quote di mercato grazie al crescente nazionalismo dei consumatori e alle strategie di vendita che si rivolgono meglio agli acquirenti locali.
Si stima che Sephora abbia generato vendite per 11,6 miliardi di euro lo scorso anno, diventando così il secondo marchio più grande di Lvmh dopo Louis Vuitton, anche se si è classificato quinto in termini di redditività, secondo un rapporto di aprile di Hsbc Holdings Plc. L’obiettivo del retailer di bellezza, già presente in Cina con oltre 300 negozi in circa 90 città oltreché sulle più popolari piattaforme di e-commerce, è di individuare nuove tattiche di vendita per per differenziarsi dai suoi rivali, come offrire marchi di bellezza esteri di nicchia che i consumatori non possono trovare facilmente online e presentare più marchi cinesi sui suoi scaffali.