Labomar, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nello sviluppo e produzione di integratori alimentari e dispositivi medici, si appresta a lasciare Piazza Affari, dopo meno di tre anni di permanenza sul listini delle PMI (ex AIM Italia). L’azionista di controllo Walter Bertin (tramite il veicolo societario Lbm Next), in parternship con Charterhouse, ha infatti annunciato un’offerta pubblica d’acquisto (OPA) volontaria totalitaria sulle azioni Labomar.
Più in particolare, l’offerta è promossa da Lbm Next in concerto con CCP NO. 7.2 LIMITED (veicolo societario inglese controllato in ultima istanza da Charterhouse), Lbm Holding, Claudio De Nadai, Master Lab (anchor Investor che ha sostenuto la Labomar fin dal suo ingresso su Euronext Growth Milan) e Walter Bertin.
L’offerta è finalizzata al delisting ed è condizionata, tra l’altro, a che l’offerente venga a detenere, congiuntamente alle azioni detenute dalle persone che agiscono di concerto, una partecipazione complessiva superiore al 90% del capitale sociale di Labomar. Il corrispettivo è pari a 10 euro per azione.
“Sono molto soddisfatto dell’esperienza vissuta durante il periodo di quotazione, e confido che lo siano altrettanto gli investitori che hanno creduto fin dall’inizio nel nostro progetto, per questo li ringrazio di cuore – ha dichiarato il fondatore Bertin -. Ma altrettanto credo che, in un momento storico come quello attuale, contraddistinto dall’esigenza di agire con rapidità e determinazione, per poter cogliere tutte le opportunità di sviluppo che il mercato ci concede, sia necessario condividere con maggiore rapidità, grande flessibilità, ed unione di intenti, le decisioni che continuamente azionisti e amministratori sono chiamati ad assumere”.