Dopo aver chiuso il 2022 con ricavi a 91,8 mln di euro, in crescita di oltre il 40,4 sull’anno precedente, l’azienda italiana di nutraceutica Labomar, ha registrato nel primo trimestre 2023 ricavi consolidati pari a 28 milioni di euro, in crescita del 47% rispetto allo stesso periodo 2022 (pari a 19 milioni di euro).
La performance è stata realizzata per il 53% all’estero, “supportata da tutte le società del gruppo che hanno saputo cogliere le opportunità del mercato, pur in un contesto che ancora oggi risulta complesso”, si legge nel comunicato ufficiale.
Nel primo trimestre il fatturato della capogruppo Labomar è stato pari a 20,6 milioni di euro, con un incremento del 45,2%. Un risultato che, secondo l’azienda, dipende dall’importante ripresa del mercato del cough&cold e dei probiotici, iniziata già nel corso del secondo semestre del passato esercizio. Anche i ricavi di Entreprises ImportFab e del gruppo Welcare hanno fatto registrare una crescita percentuale significativa, mentre è rimasto stabile il fatturato di Labiotre.
“Sono estremamente soddisfatto dei risultati del trimestre frutto di una dinamica di espansione che già aveva preso avvio nel secondo semestre dello scorso anno – ha spiegato l’amministratore delegato e fondatore Walter Bertin -. Pur in un contesto socio-economico che continua a evidenziare elementi di complessità, il Gruppo Labomar ha saputo affrontare con efficacia le difficoltà legate alle filiere di approvvigionamento, massimizzando le sinergie con le società del perimetro sia per uno sviluppo del business a livello geografico, sia per la proposta di nuove referenze. Guardiamo alla seconda parte dell’anno con prudenza, considerato il pesante impatto dell’inflazione e i suoi effetti sulla capacità di spesa del consumatore. Ci attendiamo, pertanto, una fase di consolidamento dei risultati finora raggiunti”.