Indicatori di bilancio favorevoli per i gruppi del beauty quotati sulle Borse internazionali: in base alle analisi di EY, la crescita attesa di fatturato per il 2017 è pari a +6% (è stata +6,5% nel 2016), ma la marginalità è in aumento, con ebitda margin atteso per quest’anno a 17,1% (nel 2016 era 16,8%), capex ratio (investimenti) pari a 4,4% nel 2017 (era 3,6% l’anno scorso) e spese marketing elevate (sono sempre state superiori al 22%). Questi dati sono stati presentati durante l’incontro ‘Il comparto cosmetico: strategie, trend e attori’ organizzato da Cosmetica Italia, e sono riferiti ad aziende come L’Oréal, Estée Lauder, Coty, Shiseido, Beiersdorf, L’Occitane, Natura e altre.
Roberto Bonacina, partner lead advisory Fashion & Luxury di EY, ha fatto un confronto con il mercato italiano del beauty, che è molto frammentato e costituito da piccole e medie imprese, per cui la crescita dimensionale è importante.”Le prime 20 aziende italiane per fatturato – ha sottolineato il manager – rappresentano il 35% del mercato e hanno una marginalità superiore alla media del settore”. Infatti l’ebitda margin medio del comparto sfiora il 12%, mentre quello delle prime 20 aziende ha superato il 14% nel 2016.
Per quanto riguarda il settore cosmetico in generale, la crescita nei prossimi anni sarà legata soprattutto all’e-commerce, alle vendite nei monomarca e al travel retail.