L’Italia continua a rappresentare un mercato chiave della cosmetica mondiale. e nel 2023 le aziende della bellezza in Italia continuano a marciare spedite. Le cifre elaborate da Pambianco, infatti, mettono in luce uno scenario all’insegna di una forte crescita.
Continua il momento positivo per il settore della bellezza grazie alla reattività al cambiamento e alla rilevanza culturale delle principali aziende italiane che hanno fortemente influenzato gli acquisti beauty in tutto il mondo. In particolare il settore della cosmetica in Italia ha vissuto un anno da record nel 2023, consolidando i risultati positivi già raggiunti nel 2022 e superando le sfide globali che hanno colpito l’economia mondiale. Nonostante le incertezze inflattive, le tensioni geopolitiche, le guerre e la crisi della supply chain, l’industria cosmetica italiana dimostra ancora una volta la sua resilienza e capacità di reazione davanti agli imprevisti.
Nel 2023, più che in altri tempi, le principali aziende del settore hanno dovuto investire in ricerca e sviluppo, superando la media nazionale del manifatturiero. E non solo. L’aumento delle vendite online e l’importanza dei canali digitali hanno messo le società attive nel beauty davanti all’obbligo di investire anche nella digitalizzazione delle proprie operations, inclusa la presenza su piattaforme e-commerce, strategie di marketing digitale e personalizzazione dell’esperienza d’acquisto. Nonostante queste sfide, comunque, il settore cosmetico italiano è in una posizione favorevole per affrontarle, grazie alla sua reputazione di eccellenza, artigianalità e innovazione dei prodotti. Nel dettaglio, i dati elaborati da Pambianco mettono proprio in luce questo scenario all’insegna della positività. Nel 2023, le prime 20 aziende italiane della cosmetica hanno realizzato ricavi in netta crescita e nel dettaglio, tutte delle società prese in esame dallo studio hanno chiuso l’esercizio con un aumento di fatturato. Per 15 di queste, si è trattato di un salto in avanti a doppia cifra.
LA TOP 3 DEI GRANDI
Andando più nel dettaglio dello studio Pambianco, a guidare la classifica dei big della bellezza italiana per dimensioni è EuroItalia che ha raggiunto nel 2023 quota 845 milioni di euro in crescita del 23% rispetto al 2022. EuroItalia vanta nel suo portfolio di licenze marchi del calibro di Versace, Moschino, Missoni, Dsquared2, Michael Kors e Brunello Cucinelli, oltre ai brand di proprietà Reporter, Naj Oleari Beauty e Atkinsons. “Il 2023 – sostiene Davide Sgariboldi general manager di EuroItalia – è stato un anno eccezionale come quantità di lavoro e come fatturato. Abbiamo molti progetti da sviluppare e seguire per tutti i brand che rappresentiamo”. Le ottime perfomance del 2023 sono in parte dovute anche alla crescita del 25% dei profumi di Versace e all’aumento delle vendite dei marchi Naj Oleari Beauty e del lancio delle candele di Atkinsons.
Sul secondo gradino del podio sale Kiko, che nel 2023 ha visto una crescita dei ricavi del 19% a 797 milioni di euro. L’incremento a due cifre è in parte dovuto all’apertura di nuovi store, all’espansione in 4 nuovi Paesi e alla viralità dei suoi prodotti sui social. “Il 2023 si è chiuso positivamente con vendite nette per 797 milioni di euro una crescita del 19% sul 2022. Abbiamo raggiunto questo importante risultato grazie al rafforzamento della marca, ad un allargamento distributivo e all’espansione in nuove categorie di prodotto”, sottolinea Simone Dominici, CEO di Kiko Milano.
A chiudere la terna dei grandi è Sodalis che ha raggiunto nel 2023 quota 780 milioni di euro di fatturato in crescita del 13 per cento. “Il 2023 – racconta Marianna Granata marketing & communication director di Sodalis – è iniziato con la felice acquisizione di Goovi, il nostro wellness brand nativo digitale, ed è poi continuato in una buona direzione trainata dal valore della nostra innovazione, dal rafforzamento del polo farmaceutico, oltre che dall’espansione e-commerce”. La crescita è dovuta principalmente alle vendite del brand di skincare Dermolab, del make-up Deborah e dei prodotti per capelli Biopoint, oltre ovviamente all’acquisizione di Goovi. Il gruppo inoltre, investe da sempre nella qualità, nella ricerca e nell’innovazione dei propri brand, creati nei 4 laboratori di proprietà e nei 4 siti produttivi all’avanguardia situati in Italia e in Francia.
BANDIERE DEL MADE IN ITALY
Scorrendo la classifica troviamo Istituto Ganassini, lo storico gruppo dermocosmetico italiano, che ha archiviato il 2023 a 217 milioni di euro e continua a registrare ottime performance sia in Italia che all’estero. L’Italia rappresenta il peso specifico più elevato, però negli ultimi dieci anni il Gruppo ha dato un’accelerazione allo sviluppo internazionale. “Abbiamo archiviato il 2023 con un aumento del fatturato – dichiara Giuseppe Ganassini, amministratore delegato di Istituto Ganassini e quarta generazione alla guida dell’azienda farmaceutica – sostenuto dal consolidamento dei nostri Paesi principali e dallo sviluppo internazionale con l’apertura di nuovi mercati. Siamo molto soddisfatti anche di questa prima parte dell’anno e pensiamo di raggiungere nel 2024 quota 250 milioni di euro di fatturato grazie principalmente all’andamento positivo di alcuni dei nostri marchi come Rilastil, Korff, Vitamindermina, Tonimer, Cum Laude e The Organic Pharmacy. E non è tutto. “Parlando di Ganassini – prosegue l’AD – lo sviluppo del mercato italiano resta sempre al centro dei nostri progressi con brand come Rilastil, Tonimer, Vitamindermina e Vidermina, solo per citarne alcuni. Il medico rimane per tutte le marche l’interlocutore di riferimento supportato dalla professionalità del farmacista che con le sue conoscenze tecniche è il migliore partner per le nostre marche. Non dimentichiamo l’internazionale che però ha così tante diverse sfaccettature che sarebbe difficile elencarle tutte”.
Scendendo qualche gradino, troviamo Micys Company che ha chiuso il 2023 con ricavi pari a 102 milioni di euro in crescita del 19 per cento. “Il 2023 è stato per noi un anno da ricordare – sottolinea Valerio Gatti amministratore delegato di Micys Company l’azienda italiana che nel 1975 ha creato il marchio Pupa Milano -. Penso però oltre ai numeri che l’aspetto più positivo sia la crescita dei mercati export che ci traghetta in una posizione sempre più globale e internazionale. Infatti anche se per noi è un percorso ancora lungo, siamo molto soddisfatti dei risultati positivi che abbiamo ottenuto a livello uniforme in tutti i Paesi. Mi auguro possa proseguire anche in futuro con una crescita sana espressione della correttezza di certe scelte di marca che abbiamo preso in passato e che confermano che stiamo andando nella direzione giusta”.
UNA CLASSIFICA CHE CRESCE
Analizzando la coda della classifica incontriamo alcune delle aziende italiane che sono cresciute di più. Sul terzultimo gradino si posizione So.Di.Co., che ha generato nel 2023 un fatturato di 54 milioni di euro in crescita del 21 per cento. “I numeri parlano di una forte spinta in avanti in termini di fatturato principalmente grazie ai nostri marchi che hanno contribuito a questa importante crescita (Vitalcare, Naturaverde, Intima+, Waysilk) – sostiene Matteo Bonzagni direttore commerciale di So.Di.Co. – ma anche in termini di investimenti che sono stati concentrati soprattutto nell’acquisto di nuovi macchinari che vanno a implementare un reparto produzione e confezionamento”. E non solo. “Abbiamo in programma nuove licenze – prosegue Bonzagni – come Route 66, e il lancio di nuove linee di profumi (Encantado, Cala Azzurra, Bellagio con una nuova fragranza e il nuovo brand Rituena conscious cosmetics). Puntiamo molto sull’ampliamento delle linee haircare e skincare che negli ultimi anni hanno registrato ottimi risultati. Anche nel mondo Baby & Kids avremo nuove licenze grazie all’uscita sul grande schermo di nuovi film”.
Scendendo di un gradino in classifica si colloca il gruppo Cosmetica – Diego dalla Palma con un fatturato di 52 milioni di euro (+24%). Il gruppo con oltre 40 anni di esperienza nello sviluppo dermocosmetico, opera oggi nei canali della profumeria, dell’estetica professionale, e della farmacia, sia sul mercato nazionale che internazionale. “La nostra strategia – sostiene Micol Caivano, amministratore delegato del gruppo Cosmetica – Diego dalla Palma – resta immutata rispetto agli anni precedenti e nel 2023 la parola d’ordine è sempre ‘vicinanza al consumatore’, con investimenti dedicati che sono i più importanti degli ultimi anni. Abbiamo raddoppiato infatti gli investimenti in termini di visibilità, marketing e sostegno alla marca. Da sempre la nostra strategia è quella di lanciare prodotti allineati con le esigenze e le richieste del mercato e sostenerli con una grandissima vicinanza al consumatore. Questo si è visto durante tutto l’arco dell’anno con promozioni, attività in store e online per coinvolgere il consumatore e farlo sentire parte integrate del nostro brand e dei valori che il marchio esprime”.
Chiude la classifica Mavive che ha archiviato il 2023 con un fatturato di 42 milioni di euro in crescita del 15% rispetto al 2022. “È stato un anno impegnativo e ricco di soddisfazioni – commenta Marco Vidal, AD di Mavive – e i progetti per il 2024 sono sì ambiziosi, ma tracciati da una chiara strategia di diversificazione del portafoglio e di ampliamento dell’offerta. Il fine ultimo è avvicinarsi ulteriormente ai bisogni ed alle richieste dei consumatori e del mercato globale traguardando ancora inarrestabili trend di crescita. Fa parte di questa strategia anche aver provveduto ad autofinanziare nel corso dell’esercizio 2023 la costituzione e l’avvio dell’attività della nuova società controllata al 100% denominata Vidal Fragrances Ltd nel Regno”. Sono previsti inoltre nel breve periodo significativi investimenti per lo sviluppo del portafoglio brand in licenza appena arricchitosi con l’ingresso del blasonato marchio BMW nonché per il suo ampliamento con lo sviluppo in primis di un nuovo brand di proprietà Alps affiancandolo al già affermato The Merchant of Venice. “Queste operazioni permetteranno di sostenere il piano industriale a 5 anni che prevede obiettivi ambiziosi con una crescita equilibrata”, conclude Vidal.