È la bellezza il baluardo del made in Italy. Il tema non è nuovo e ne avevamo già discusso la scorsa estate in occasione della presentazione delle previsioni annuali di Cosmetica Italia che tratteggiava uno scenario positivo anche per il 2024 con un andamento nettamente migliore rispetto ad altri settori industriali. La spinta del comparto del beauty trova conferma anche nell’analisi dei bilanci 2023 delle principali aziende del segmento che trovate all’interno di questo numero del magazine.
È vero che i bilanci fotografano lo stato dell’arte dell’anno 2023 e, quindi, non recepiscono gli ultimi movimenti che hanno portato, a livello macroeconomico, ad una revisione di alcune tendenze economiche positive (la debolezza della Cina ad esempio), ma è proprio dai bilanci dell’ultimo anno disponibile che bisogna partire per capire lo stato di salute di questo comparto industriale.
Ebbene, le venti principali aziende italiane del beauty non solo sono tutte in positivo, ma hanno registrato, in gran parte dei casi, andamenti di crescita a doppia cifra, scostandosi spesso di poco dai tassi di incremento del boom post Covid del 2022. D’altro canto, anche le filiali italiane delle multinazionali hanno visto, con poche eccezioni, dati positivi e incrementi double digit. E questo quadro va letto in due modi. Prima di tutto, significa che la bellezza targata Italia mantiene alto il percepito in termini di qualità dei prodotti.
Inoltre, questi dati confermano che l’Italia stessa si rivela un Paese tutt’altro che statico sui consumi di bellezza. Là dove lo shopping si è un po’ più raffreddato – parliamo magari dell’ambito moda in senso allargato – resta dinamico nei prodotti di cosmetica, come confermano le percentuali di crescita da una parte dei gruppi che hanno i loro canali monomarca soprattutto lungo lo Stivale e dall’altra delle filiali dei gruppi esteri.
Di fronte ad un panorama che diventa ogni giorno sempre più incerto, è sicuramente un’ottima notizia. E la speranza è che tanto fervore in termini di andamento di mercato possa rappresentare un incoraggiamento per ravvivare il settore con nuovi attori. Se il beauty resta l’isola ‘felice’ dell’industria italiana, allora è questo il momento che si facciano avanti nuovi marchi italiani e nuove start up.