Sono Tdr Capital e Clayton Dubilier & Rice i due fondi di private equity internazionali in lizza per acquisire il controllo di Acqua & Sapone, catena italiana di prodotti per l’igiene personale, profumeria e pulizia della casa che attualmente appartiene all’americana Hig Capital, attualmente uno dei principali fondi di investimento internazionali nel settore del private equity e degli alternative asset con circa 59 miliardi di dollari di capitale in gestione.
Anticipata lo scorso marzo da MF – Milano Finanza, la notizia è stata ripresa in questi giorni dal quotidiano finanziario Il Sole 24 Ore che, sempre parlando di indiscrezioni, svela come la cessione e il riassetto azionario potrebbero concretizzarsi entro un paio di settimane.
In particolare, il fondo britannico con focus sul retail, Tdr Capital, avrebbe già consegnato le sue manifestazioni d’interesse. In corsa ci sarebbe anche la statunitense Clayton Dubilier & Rice, fra i maggiori operatori internazionali del settore. Tra i gruppi che hanno visionato il dossier relativo ad Acqua & Sapone figura anche Cvc Capital. Non solo, dimostrazioni d’interesse sarebbero giunte anche da alcune banche d’affari.
In modo parallelo al processo di riassetto azionario, si legge sul Sole 24 Ore, il piano allo studio da parte dell’azienda e da parte dell’azionista, Hig Capital, punta nel frattempo a un’ulteriore espansione di Acqua&Sapone, tramite soprattutto la crescita estera, con lo stesso format: in particolare in Spagna per via organica o tramite acquisizioni. L’altro filone di sviluppo, in Italia, sarà quello del lancio dei piani di fidelizzazione dei clienti tramite fidelity card.
Attualmente la catena di drugstore, accreditata di una quota di mercato del 34% nel segmento dei non-food value retailers, possiede una rete di oltre 800 negozi distribuiti su tutto il territorio nazionale. L’azienda ha raggiunto un fatturato consolidato di oltre 1,2 miliardi di euro con un margine operativo lordo di 150 milioni di euro. Nel 2022 il giro d’affari era invece stato di 954 milioni di euro, in crescita del 7% rispetto all’anno precedente, con un ebitda di circa 110 milioni di euro.