Cambiano le strategie di sviluppo delle aziende la figura del distributore di bellezza in Italia subisce una trasformazione radicale acquisendo caratteristiche molto diverse da passato e diventando per i brand un partner strategico fondamentale.
Non è cambiata solo la dimensione dei player coinvolti e i loro obiettivi, ma negli ultimi anni la figura del distributore beauty è evoluta e ha acquisito caratteristiche molto diverse dal passato. Sempre incline allo scouting di marchi che rappresentano nuovi fenomeni e nuovi trend, oggi il distributore di cosmetica è una figura sempre più partecipe nella vita del brand a 360 gradi.Nel corso degli ultimi anni, la figura del distributore nel settore beauty ha subito una trasformazione radicale. Da semplice fornitore, si è evoluto in un partner strategico e fondamentale per i punti vendita. “In Finmark – racconta Andrea Catalani founder e CEO – abbiamo posto un’enfasi particolare sull’ascolto e sulla comprensione delle esigenze dei clienti finali, mirando a offrire un’esperienza di acquisto di alto livello. Questo approccio ci ha permesso di costruire relazioni solide e durature con i nostri partner, consolidando la nostra posizione in un mercato dinamico e competitivo”.
Per Euracom, il distributore beauty è oggi più che mai un consulente in grado di collaborare coi propri partner intesi sia quali Agenti sia quali punti vendita/rivenditori finali. Una consulenza che significa capacità, all’interno di un mercato oramai affollatissimo, di identificare brand dal reale valore aggiunto, affidabili, qualitativamente ineccepibili, che rispondono in modo soddisfacente alle esigenze del consumatore finale. “Un approccio che, a dire il vero, ha caratterizzo la lunga storia di Euracom iniziata nel 1958 – continua Claudio d’Emilio amministratore delegato di Euracom – e costellata da non poche insidie. A questa premessa consegue la volontà di creare, all’interno di un panorama alle volte fin troppo volatile, rapporti di distribuzione duraturi basati sulla fiducia. La mission Euracom, in concreto, è quella di restare al fianco dei rivenditori svolgendo il ruolo di talent scout beauty alla costante ricerca di risposte adatte a soddisfare un mercato che sembra cambiare molto, e alle volte troppo, rapidamente. Ci teniamo a sottolineare il termine ‘sembra cambiare‘ perché la realtà ultima è che il consumatore, da sempre, cerca qualità”.
Anche per Simca il ruolo del distributore si è spostato verso i valori fondamentali di esperienza e consulenza. “In passato – sostiene Claudia Gattoni head of marketing and communication di Simca – il distributore era considerato per lo più come un interlocutore per la distribuzione fisica delle merci. Oggi viene valorizzato anche l’aspetto della consulenza e dell’esperienza sul mercato di riferimento. E in questo contesto che Simca si distingue come un partner estremamente affidabile, presente sul mercato del beauty dal 1959. Siamo oggi alla quarta generazione della famiglia proprietaria dell’azienda che gestisce direttamente e con grande passione il business, all’interno di un mercato sempre più sfidante”.
E non solo. “Noi non siamo distributori, ma licenziatari – sottolinea Alberto Tanzi, CEO di Italart – e quello che credo sia cambiato maggiormente negli ultimi anni è che per aver maggior probabilità di successo non è più sufficiente solo un buon prodotto e una buona comunicazione, ma è necessario entrare profondamente nel dna dei marchi che rappresentiamo e cercare strette sinergie per massimizzare i reciproci sforzi”.
Ma non è tutto. “In So.Di.Co. – racconta Matteo Bonzagni direttore commerciale – stiamo assistendo ad una maggiore consapevolezza ed attenzione a prodotti di qualità, sostenibili e realizzati con ingredienti naturali con un’alta resa in termini di efficacia; allo stesso tempo vediamo che le abitudini dei consumatori stanno cambiando dando così maggiore spazio all’online come canale alternativo al drugstore che comunque riesce ad essere un punto fermo”.
Di sicuro oggi il distributore è più esposto che in passato a grandi rischi e la forte crescita di catene nazionali e regionali ha decisamente contribuito a cambiare le cose in questi ultimi vent’anni. “Ci sarebbero marchi anche molto interessanti da poter distribuire – sottolinea Nicola Catelli amministratore delegato di Beautimport – ma il mercato italiano è molto particolare e costoso. Il distributore non può erodere tutto il suo margine a favore di un marchio che con nulla gli può essere tolto, e certamente non può perdere la credibilità di cui gode presso i propri clienti, suo vero patrimonio. Per esempio, è difficile far capire ai partner internazionali, che conoscono solo l’idea della catena o del department store italiani, che la profumeria indipendente in Italia è una risorsa imprescindibile, soprattutto per i distributori di prodotti di alta gamma e di skincare. Le profumerie indipendenti sono sparse omogeneamente su tutto il territorio e sono proprio loro a fidelizzare maggiormente i consumatori ai marchi. Per un distributore servirle è tanto importante quanto costoso. Il fatturato passa attraverso la fidelizzazione, ma il processo è lungo. Pertanto, i problemi che maggiormente si incontrano oggi con potenziali fornitori sono di non avere gli strumenti sufficienti per soddisfare le loro aspettative; ciò porta inevitabilmente rapporti di breve durata, vanificando tutti gli sforzi fatti per la semina”.
Il Dossier sui Distributori di bellezza in Italia è disponibile sul numero 1 di Pambianco Beauty Magazine di febbraio/marzo 2024.