Nei primi nove mesi dell’anno la multinazionale ginevrina Givaudan numero uno al mondo nel settore degli aromi e dei profumi, ha visto il fatturato scendere a 5,3 miliardi di franchi (-3,5% su base annua).
In particolare Givaudan ha registrato un fatturato del terzo trimestre leggermente inferiore alle aspettative del mercato, appesantito dagli effetti valutari e dall’indebolimento dei volumi nei segmenti salute, salato e lattiero-caseario. Le vendite del gruppo sono diminuite del 4,3% a 1,73 miliardi di franchi svizzeri nel periodo da luglio a settembre, al di sotto delle previsioni medie degli analisti di 1,76 miliardi di franchi. “Siamo soddisfatti della nostra performance – afferma comunque il CEO Gilles Andrier -.Sono molto orgoglioso del costante impegno di tutta l’organizzazione Givaudan in quello che resta un periodo impegnativo”.
Il Gruppo ginevrino, che ha continuato a trasferire ai clienti i forti aumenti dei costi di produzione, ha sofferto per la debolezza dei volumi dovuta alla riduzione delle scorte e alla diminuzione della domanda, soprattutto in Nord America. “Con un aumento sostenuto dei costi di produzione nel 2023, l’azienda continua a implementare aumenti di prezzo in collaborazione con i suoi clienti per compensare completamente gli aumenti dei costi di produzione”, ha dichiarato il gruppo in un comunicato. Le vendite nel settore dei profumi, la sua seconda unità più grande, hanno registrato un aumento del 6,4% a parità di condizioni e sono cresciute dello 0,9% in franchi svizzeri nello stesso periodo.