Leader in Europa nella commercializzazione di integratori alimentari per la gdo e di dermocosmesi nel canale farmacia, la multinazionale francese ha in programma, per l’Italia, una strategia di crescita tramite acquisizioni ragionate e l’estensione alla profumeria.
Il mercato degli integratori alimentari vede l’Italia al primo posto in Europa per consumo, con un valore di 3,5 miliardi nelle farmacie e 272 milioni in Gdo. È proprio in quest’ultimo canale che si intravede, però, il massimo potenziale di crescita: già nel 2022 il segmento degli integratori è cresciuto, infatti, del 14 per cento. “Quello degli integratori è, dunque, un comparto con interessanti potenzialità di sviluppo”. Ad affermarlo è Fabio Guffanti, CEO di Havea Italia che spiega come la società, presente nel nostro Paese con il brand Vitarmonyl nel mass market e Dermovitamina in farmacia e parafarmacia, intenda seguire linee di sviluppo ben chiare: accelerare le marche già conosciute dal consumatore italiano, ma che hanno ancora ampio spazio di crescita; aprirsi al mercato m&a per potenziare aziende e target che possano entrare nel portfolio e arricchire la propria proposta; valutare l’ingresso nel canale delle profumerie. Inoltre in Italia, la multinazionale francese che ha chiuso il 2022 con un fatturato aggregato oltre i 200 milioni di euro, realizza 30 milioni, posizionando il Paese secondo sul podio dopo la Francia.
Come siete strutturati sul mercato italiano?
Abbiamo un private equity alle spalle molto solido, con risorse cospicue e promuoviamo una crescita fatta di sinergie e collaborazioni.
Il mercato italiano per noi è molto interessante sia per la tipologia di prodotti sia per i circuiti. Siamo presenti negli integratori con il brand Vitarmonyl nel mass market e abbiamo acquisito tre anni fa la storica azienda italiana di cosmetica e di dispositivi medici Dermovitamina, distribuita in farmacia e parafarmacia. Inoltre, distribuiamo attraverso l’e-commerce non diretto.
L’Italia, in generale, è un Paese che non ha ancora sfruttato appieno le opportunità di business delle vendite online che, infatti, a livello di mercato risultano sotto-dimensionate rispetto ad altri Paesi. Inoltre, l’e-commerce, in Italia, si caratterizza per la presenza di pure player che stanno ampliando enormemente la propria offerta e cominciano a portare valori interessanti.
Pensate di estendere i canali di vendita?
Ad oggi non siamo presenti nelle profumerie ma stiamo facendo dei ragionamenti con alcuni retailer italiani. In questo canale potremmo proporre, nel bouquet delle nostre marche e dei nostri prodotti, qualcosa di interessante per i consumatori. Probabilmente nei prossimi mesi avremo le idee più chiare anche perché continuiamo a fare acquisizioni e, di volta in volta, valutiamo dove è meglio distribuire i nuovi marchi.
A che punto è la nutraceutica in Italia?
L’integrazione alimentare è un’altra delle eccellenze italiane sia dal punto di vista dei numeri di consumo sia dal punto di vista della produzione. In valore assoluto, il mercato italiano degli integratori alimentari è il più grande d’Europa e di conseguenza il più importante pro capite. Si tratta di una categoria molto ampia che spazia dai sali minerali alle vitamine, alla fitoterapia. Per questo motivo, l’Italia è guardata con molta attenzione dagli altri Paesi. La Francia, ad esempio, la considera un laboratorio di tendenze che si propagano, poi, all’estero.
Quali sono le caratteristiche della distribuzione italiana?
La distribuzione rappresenta un’altra specificità del mercato italiano. Il suo valore è di 4 miliardi di euro di aggregato, l’80% dei quali passa dalle farmacie, perché i medici italiani da anni prescrivono integratori e perché il consumatore italiano, considerato particolarmente maturo ed evoluto, si è molto affidato al consiglio e alla mediazione del farmacista. Stiamo osservando ciò che è successo in cosmetica nel passaggio dalla profumeria alla farmacia e che ora per gli integratori sta avvenendo verso la grande distribuzione. Dove noi già siamo molto presenti.
La multicanalità è ormai una realtà?
La multicanalità non è più una frontiera avanzata, ma una realtà che tocchiamo con mano. Bisogna rendere disponibile il prodotto al consumatore quando lo cerca e dove lo cerca. Ciò significa essere molto rigorosi sulla qualità, indipendentemente dal circuito in cui viene distribuito il prodotto. Con una disponibilità larga che va dal brick&mortar al digitale, senza distinzioni ideologiche. Questo non significa mettere tutti i prodotti dappertutto perchè ognuno ha una sua vocazione.
State pensando di acquisire nuovi marchi?
L’Italia suscita un forte interesse da parte dei fondi e dei grandi gruppi industriali che va oltre i numeri. Guardando al futuro, Havea Italia mira a crescere per linee esterne, attraverso acquisizioni ragionate; valorizzando ciò che già ha nel Paese con una piattaforma commerciale, distributiva e di back-office che consenta alle marche di esprimere il loro pieno potenziale e, infine, importando nel Paese le marche in portafoglio che possono essere interessanti per il consumatore italiano.
Ci sono tante aziende di integratori sul mercato?
Non ce ne sono tante, proprio per questo le poche opportunità sono guardate da molti. In questo, la differenza la fa come ci si propone all’azienda target, ovvero con un progetto non di mera acquisizione ma con una visione definita delle possibili sinergie. Con un progetto anche industriale dove, chi vende, può rimanere all’interno di un gruppo più grande. Una visione lontana dal concetto di fondo ‘rapace’ come è evidente dall’accelerazione di molte aziende acquisite.
Qual è il vostro obiettivo nel medio periodo?
L’obiettivo in termini di numeri è di raggiungere i 50 milioni di euro di fatturato nei prossimi tre anni.