La nuova avventura di Dolce &Gabbana Beauty è appena cominciata. a raccontarlo è Gianluca Toniolo CEO di Dolce&Gabbana Beauty che parla sia del rilancio che del nuovo corso della neonata unit dedicata alla bellezza.
Dall’uscita della sua prima fragranza nel 1992, Dolce&Gabbana ha creato oltre 100 profumi e ha lavorato al fianco di molti dei più rinomati professionisti del settore. Ha anche sviluppato un portfolio completo e di successo di prodotti per il make-up. Dopo 30 anni di presenza nel settore, Dolce&Gabbana ha scelto di internalizzare il business bellezza per potenziarne ulteriormente l’evoluzione. L’imprenditorialità, l’indipendenza e l’autenticità guideranno Dolce&Gabbana Beauty nel futuro. “Per prima cosa – ha sottolineato Gianluca Toniolo nuovo CEO Dolce&Gabbana Beauty – mi sento di parlare di un’esperienza umana prima che professionale. Dolce&Gabbana Beauty è una realtà meravigliosa, una startup di un’azienda già esistente da trent’anni nel settore, che per la volontà dell’imprenditore con grande coraggio è stata portata inhouse. E questo sicuramente non è stato semplice. La cosa più bella è stata proprio reclutare un team appassionato, esperto, giovane e internazionale e questa è stata l’avventura migliore di questi 15 mesi che ci portano ad essere oggi live sul mercato”.
Come è maturata la scelta di Dolce&Gabbana di gestire il beauty direttamente?
La scelta di riportare il beauty in-house è stata dettata sia da una questione di cuore, perché da sempre i signori Dolce e Gabbana avrebbero voluto seguirla direttamente, sia da motivazioni strategiche, visto che il brand sta diventando sempre più un marchio lifestyle vero e proprio con, oltre alla moda, anche gioielli, orologi, occhiali e la linea Casa. E poi l’accordo di licenza con Shiseido era in scadenza a fine 2021. Quando sono arrivato, a settembre 2021, la sfida principale oltre a quella di creare una struttura produttiva è stata di costruire un team che avesse competenze differenti rispetto alla gestione di una licenza e un network distributivo a livello mondiale. Oggi nella sede D&G Beauty di via Kramer a Milano lavorano circa 130 persone, delle 200 totali, provenienti da 25 Paesi diversi e che parlano 18 lingue. Per me questo è fondamentale per un brand che vuole essere globale.
Quando è arrivato quindi ha dovuto costruire tutto da zero?
Dolce&Gabbana Beauty è nata come una start-up con un fatturato wholesale di 400-450 milioni di euro. I due vincoli più grandi sono stati il vincolo temporale con la deadline di essere ufficialmente sul mercato dal 1° gennaio 2023, quindi 14 mesi dopo il mio arrivo, e la ridefinizione di tutta la macchina produttiva e distributiva. Il progetto è totalmente made in Italy e quindi questo ci riempie di orgoglio perché diamo occupazione a tante famiglie in Italia oltre ad essere un indotto molto importante in tutto il territorio italiano. E’ stato necessario fare accordi di produzione, fare accordi di distribuzione quindi trovare un network distributivo all’altezza per gestire un brand altisonante come Dolce&Gabbana, e decidere strategicamente nel mondo dove creare filiali dirette e dove avere distributori. Ad oggi abbiamo 6 filiali a Miami, Dubai, Singapore, in Spagna, Francia e Italia con la presenza anche del nostro team diretto.
Gli obiettivi sono quindi molto importanti?
Stimiamo di essere al 50/60% del nostro potenziale. Partiamo già da una base di 1 billion di retail sales quindi è una categoria ben consolidata. Tendiamo a stimare di generare da 3 a 5 volte quello che è oggi il numero che facciamo in considerazione di due prevalenti leve strategiche. La prima è quella di andare a scoprire il potenziale di un marchio che per trent’anni è stato gestito in licenza e sul quale è stato fatto più un esercizio commerciale che di brand building. E poi, riteniamo sia necessario riposizionare la categoria beauty di Dolce&Gabbana allo stesso livello delle altre categorie del marchio, dove il potenziale è estremamente importante. C’è poi un discordo di mercati, dove oggi il marchio non è assolutamente commercializzato nel modo corretto e dove abbiamo degli spazi importanti per crescere. E infine c’è un piano di innovazione molto aggressivo sia lato fragranze che oggi sono il nostro core business, sia nella parte make-up. Infatti non dimentichiamo che Dolce&Gabbana è colore e quindi lo possiamo facilmente tradurre nel nostro dna beauty.
Quali sono i prossimi step di questo piano a livello di prodotti?
La gestione diretta è iniziata ufficialmente il 1° gennaio 2023, per San Valentino abbiamo realizzato il primo lancio della nuova era e attualmente siamo on air con una nuova campagna. A settembre avremo un nuovo lancio, molto legato ai codici della marca. Nel 2024, come ho detto, il make-up sarà completamente rinnovato, con una linea che avrà un nuovo approccio e prodotti molto performanti. Oltre a questo abbiamo nei piani il lancio di una linea skincare probabilmente nel 2025 che sarà orientata al lifestyle e non con prodotti anti età perché quel territorio non ci appartiene.
E a livello di distribuzione?
Tra i progetti legati alla distribuzione del brand ci sarà anche l’apertura di circa 30 spazi di 30/35mq all’interno dei fashion store e interamente dedicati al beauty. Invece per quanto riguarda l’e-commerce, che oggi pesa il 15/20%, verrà gestito direttamente, sulla stessa piattaforma del fashion e avrà sempre più prodotti dedicati solo per online rispetto alle profumerie tradizionali per rendere lo shopping ancora più accattivate perchè la visione della bellezza di Dolce&Gabbana è eterna, istintiva e gioiosa.