Rudy Profumi chiude il 2022 in positivo con un +30% sull’anno precedente e sfiora i 6 milioni di fatturato, dei quali il 60% realizzato in Italia e il 40% all’estero. Bene anche le vendite online che hanno riportato un incremento del +10 per cento.
Il brand consolida il suo percorso di crescita organica con il settore farmaceutico il quale, introdotta la distribuzione nell’immediato periodo pre-Covid, rappresenta ad oggi il 65% del fatturato domestico, comprendendo parafarmacie ed erboristerie, mentre il restante 35% è ripartito tra profumeria e retail.
L’azienda, che propone prodotti per la cura del corpo come bagnoschiuma, saponi liquidi e creme, oltre alle acque di colonia e ai profumatori per bucato e diffusori per ambienti, ha continuato a investire nel retail passando dai 3.400 punti vendita complessivi del 2021 ai 4.400 del 2022, con una stima di ulteriore aumento a 5mila aperture nel 2023.
Sul fronte dei mercati, Rudy Profumi nell’ultimo anno ha visto il debutto in nuove piazze come Messico, Sud Africa, Azerbaijan, Uzbekistan. Inoltre, sta già pianificando la prossima apertura in Brasile e si prefissa per il 2023 di conquistare gli Stati Uniti. I mercati di riferimento del brand si confermano l’Europa, con una concentrazione importante nei paesi nordici, e l’Asia con Corea del Sud, Taiwan, Hong Kong e Giappone, “un mercato fondamentale per noi, in continua crescita e nel quale investiamo sempre di più per il futuro – conferma Michela Calabrese, export manager di Rudy Profumi –. Il Giappone è ad oggi il Paese n°1 a livello di export grazie a una distribuzione personalizzata in negozi di arredamento, concept store e home decor”.
“Concludere un esercizio così complesso e delicato, contraddistinto da molti imprevisti e difficoltà di contesto, con dei dati preliminari di fatturato per il brand così brillanti, ci riempie di grande soddisfazione – commenta Cristina Calabrese, project manager di Rudy Profumi – sono i risultati che premiano le scelte strategiche compiute nel corso dell’anno appena concluso e che esprimono la nostra capacità di interpretare al meglio il mercato”.