I principali produttori di cosmetici in farmacia generano risultati in crescita sul 2021 ma anche sui livelli pre-covid. lo conferma l’analisi sui fatturati 2022 di Pambianco. La ripresa post pandemia si basa sulla shopping experience, sempre più tailor made e basata sulla fidelizzazione.
La parola farmacia rimanda a concetti quali benessere e cura della persona: un luogo sicuro e affidabile, dove recarsi e trovare la soluzione ad hoc con il supporto di personale competente. Negli ultimi anni questa idea si è evoluta e il ruolo stesso della farmacia è mutato, così come la figura del farmacista, che oggi può essere, allo stesso tempo, un valido supporto, un esperto di benessere, ma anche di beauty care o puericultura. Lo hanno ben compreso le principali aziende italiane e filiali straniere che vendono i loro prodotti in farmacia e parafarmacia. Dall’analisi condotta da Pambianco sui fatturati 2022, emerge infatti un’accelerazione delle vendite, confermando aziende solide in un mercato ricco di possibilità per crescere proprio in ambito di bellezza. Analizzando la classifica le top 5 aziende made in Italy hanno realizzato ricavi in netta crescita e nel dettaglio, tutte le società prese in esame dallo studio hanno chiuso il 2022 con un aumento di fatturato. Per 3 di queste si è trattato di un salto in avanti a doppia cifra. Per quanto riguarda la classifica delle principali filiali si denota come la crescita percentuale sia minore e nel dettaglio, solo una delle società prese in esame dallo studio ha chiuso il 2022 con un aumento di fatturato double digit. La farmacia quindi, nel 2022, si è confermata un luogo d’acquisto importante per i prodotti di bellezza, dove è possibile vivere un’esperienza positiva grazie alla professionalità dei farmacisti sempre più esperi del settore beauty e a shopping experience sempre più personalizzate. La grande sfida delle aziende del settore sarà fare in modo che ciò avvenga anche nel futuro creando una relazione sempre più stretta di fedeltà con i propri consumatori. Inoltre non dovranno perdere di vista le nuove generazioni poco propense all’acquisto di prodotti di cosmesi da banco, creando nuove linee più glamour a loro dedicate.
MADE IN ITALY AL TOP
Andando più nel dettaglio dello studio Pambianco, a guidare la classifica delle principali aziende italiane è Istituto Ganassini che ha raggiunto nel 2022 quota 201 milioni di euro di fatturato in crescita del 19,6 per cento. “Grazie a numerosi investimenti già pianificati nel 2021- commenta Giuseppe Ganassini, AD Istituto Ganassini – il 2022 è stato un anno di forte crescita, superiore alle attese. Il mercato italiano ha risposto molto bene, così come il mercato internazionale. Il consolidamento della filiale cinese che finalmente sta iniziando a dare i suoi frutti e L’apertura di nuovi partner strategici ha accelerato anche il mercato internazionale dove il potenziale delle nostre marche è ancora molto da sviluppare. Inutile negare che ci sono state anche tante sfide come il forte aumento dei costi e la carenza di materie prime che hanno molto condizionato lo stock e le produzioni”. E non è tutto. “Per il 2023 prevediamo di continuare questo trend già confermato dai primi due mesi. Ovviamente la situazione geopolitica internazionale, l’inflazione e i problemi a livello di supply chain saranno da monitorare e lasciano ombre di incertezza nel panorama globale”, conclude Ganassini.
Seconda in classifica Icim International che grazie alle performance del brand Bionike, ha superato i 90,2 milioni, in netta crescita sul dato 2021, quando aveva sfiorato gli 82,4 milioni di euro. Scorrendo la classifica troviamo Labo International che nel 2022 ha totalizzato 26,6 milioni di euro di fatturato in aumento del 24,3% rispetto al 2021. “Labo – sottolinea Paola Mazzer international director Labo International – ha chiuso l’anno commerciale 2022 registrando un’importante crescita a doppia cifra sia nel mercato domestico (l’Italia chiude l’anno a +22,2%) che nel mercato internazionale (+25,8%), grazie agli importanti investimenti pubblicitari, di marketing e commerciali messi in atto negli ultimi anni”. Oltre ad una crescita verticale nei singoli mercati, il piano di sviluppo di Labo prevede di coprire, con un’organizzata distribuzione, dai 42 Paesi attuali ai 95/100 Paesi in 5 anni. Ad oggi, Labo è presente in circa 800 farmacie selezionate in Italia, con una rete vendita di 39 agenti e capoarea e 18 beauty specialists esclusive. In tutto il mondo Labo è presente in più di 3000 punti vendita (farmacie, department stores, beauty retailers e clinics), con un costante obiettivo di crescita, di conquista dei migliori punti vendita e di fidelizzazione dei consumatori. “Il 2022 è stato un anno particolarmente significativo anche dal punto di vista dello sviluppo digitale, con il lancio del nuovo sito labosuisse.com a luglio, a cui è seguito il lancio dell’e-commerce a settembre in Italia e in altri 5 paesi europei: Francia, Spagna, Germania, Irlanda, Belgio, Paesi Bassi”, conclude Mazzer.
Quarta sul podio, Medspa che ha conseguito nel 2022 un fatturato di 19,6 milioni di euro in aumento del 47,4%, posizionandosi come top performer per crescita di entrambe le classifiche. L’obiettivo di fatturato per il 2023 è quello di raggiungere 30 milioni di euro. Medspa è presente con il marchio di skincare Miamo, in tutte le regioni italiane, in oltre 1.100 punti vendita, e sta estendendo la propria rete anche in nuovi mercati esteri: Stati Uniti, Medio-Oriente, Romania e Repubblica Ceca. Tutto questo grazie al consolidamento della rete commerciale e all’inserimento di nuove figure manageriali di grande esperienza.
Chiude la top five delle aziende italiane Clinicalfarma con oltre 10,6 milioni di euro, di fatturato nel 2022. Il marchio Lovrén è nato nel 2018 e oggi è resente in oltre 4000 farmacie in tutta Italia. Inoltre ha prodotto 2 milioni di mascara nel 2022, con un ordine di 3 milioni di mascara per il 2023. Il suo prodotto di punta infatti, il mascara M1, è leader di mercato fin dal 2019 nel canale farmacia e tra qualche mese uscirà anche il nuovo mascara M4.
FILIALI IN ACCELERAZIONE
Anche quest’anno in testa alla chart delle filiali troviamo Pierre Fabre che nel 2022 mette a segno vendite nette che si attestano a circa 92,4 milioni di euro in crescita del 5,8% grazie alle buone performance dei suoi marchi Eau Thermale Avène, Klorane, Ducray, Dexeryl, Eludril, Elgydium e Naturactive. Nel 2022 sale la classifica Cantabria Labs Difa Cooper che si posiziona al secondo posto con un fatturato di 43,4 milioni di euro in netta crescita (+17,3%) rispetto ai 37 milioni del 2021. In terza posizione c’è Laboratoire Native Italia, con un fatturato in leggero calo a 35,4 milioni di euro. “Laboratoire Native – analizza Andrea Magnaguagno general manager di Laboratoire Native Italia – ha chiuso il 2022 con una decrescita prevista e dovuta alle operazioni di destock e rilancio dei brand del gruppo. In particolare, il brand Lierac ha iniziato nell’autunno del 2022 un processo di rilancio di grande successo. In soli 2 mesi le novità in ambito detersione e lifting hanno registrato una crescita rispettiva del 49% e del +45% a sell-out.Il 2023 sarà un anno di crescita e consolidamento con il rilancio di altre 3 linee anti-età per Lierac, una nuova offerta bellezza per Phyto e la
crescita distributiva di Roger Gallet”. Segue Laboratoires Filorga Cosmetiques Italia, la maison francese di alta-cosmetica parte della divisione Skin-Health del Gruppo Colgate-Palmolive, con un turnover nel mercato italiano in crescita dell’8,5 per cento. “Il brand nel 2022 ha raggiunto la leadership nel segmento anti-età nel mercato dei trattamenti viso sul totale canali farmacia, parafarmacia, farmacie online e corner parafarmacia”, riporta una nota della filiale. Nella top five anche Laboratoires Expanscience Italia che con un fatturato di 16,4. milioni di euro e una crescita del 6,8% si aggiudica la quinta posizione. “Il 2022 – dichiara il direttore generale della filiale Roberta Bonacina – è stato un anno estremamente soddisfacente per i Laboratoires Expanscience, non solo in Italia, ma anche a livello worldwide con una crescita totale a doppia cifra. In particolare, se analizziamo il risultato considerando lo scenario macroeconomico di grande complessità nel quale operiamo da oltre due anni, ci riteniamo molto soddisfatti dalla risposta che abbiamo ottenuto dai nostri consumatori rispetto ad un cambio importante di strategia: oggi più orientati alla famiglia e non solo ai bambini, con nuovi prodotti dedicati non solo al benessere delle persone ma anche alla tutela dell’ambientale”. E non è tutto. “La nostra grande convinzione è quella che non si può più prescindere dal fare business in maniera responsabile, per questo anche nel 2023 le nostre scelte saranno focalizzate su questo grande tema: il benessere e la salute delle persone oltre che quello del nostro pianeta. Il nostro obiettivo per il futuro: diventare un’azienda a impatto positivo e rigeneratrice. Concretamente, ciò significa che agiamo per fare sì che le nostre attività, i nostri prodotti e i nostri servizi tutelino le risorse, lasciando meno tracce possibile sugli ecosistemi, e che contribuiscano addirittura a restaurarli creando valore sociale e societario”, conclude Bonacina.