Il mercato del bio in Italia chiude anche il 2022 in crescita e totalizza vendite a valori per 5 miliardi di euro, circa 400 milioni in più sull’anno precedente e oltre il doppio (+116%) sul 2013. Lo sviluppo è stato trainato principalmente dalla gdo, che in dieci anni ha visto crescere le vendite del 263%, da 625 milioni a 2,3 miliardi di euro; ma hanno performato bene anche i canali del retail tradizionale, tra i quali farmacie, parafarmacie, erboristerie ed e-commerce oltre a negozi non specializzati e vendite dirette delle aziende, il cui giro d’affari complessivo cresce in un decennio del 196%, da 620 a 1.835 milioni di euro. I dati arrivano dall’ultimo Focus Bio Bank – Supermercati & Specializzati*, l’indagine annuale della Banca dati del bio che fotografa evoluzione e tendenze del mercato.
In particolare nella gdo mette a segno un’importante progressione la cosmesi bio: nel 2021 sono 15 le catene del mass market che commercializzano cosmetici naturali o biologici certificati (nel 2017 erano otto) per un totale di 665 referenze (135 quattro anni prima) e una media di 44 a catena (ma Dm è la prima con 419). Anche il segmento baby è ben presidiato, con 11 catene che propongono prodotti naturali per la cura dei più piccoli. “La scelta di investire su una propria marca di prodotti certificati – osserva il Focus Bio Bank Supermercati & Specializzati – rappresenta la naturale evoluzione dell’offerta a marchio di alimenti biologici. La certificazione su iniziativa delle stesse catene da parte di organismi di controllo accreditati resta una scelta di trasparenza per distinguere i prodotti naturali e biologici da quelli che ne utilizzano impropriamente i clam per un greenwashing senza futuro”.
*Notizia modificata il 07/03 alle ore 09,20
Diversamente da quanto riportato i dati si riferiscono all’ultimo Focus Bio Bank – Supermercati & Specializzati e non al Rapporto Bio Bank. Ci scusiamo con i lettori e gli interessati