L’anno fiscale 2022 della giapponese Kao Corporation è stato segnato dalle difficoltà connesse alla pandemia, al rincaro dei costi dell’energia per il conflitto Russia-Ucraina, all’inflazione globale e al rallentamento del mercato cinese.
Le vendite nette sono aumentate del 9,3% rispetto all’anno fiscale precedente a 1.551 miliardi di yen (circa 11 miliardi di euro). L’utile operativo è stato di 110,1 miliardi di yen (780 milioni di euro), con un calo di 33,4 miliardi di yen rispetto al 2021 e il margine operativo è stato del 7,1%. L’utile netto è stato di 87,7 miliardi di yen (620 milioni di euro), con un calo di 23,7 miliardi di yen. L’utile base per azione è stato di 183,28 yen (1,3 miliardi di euro), con un calo di 47,31 yen, pari al 20,5%, rispetto ai 230,59 yen del 2021.
Tra le diverse divisioni, la Cosmetica ha registrato, però, una buona performance mettendo a segno vendite in aumento del 5,1% rispetto al 2021 a 251,5 miliardi di yen. In un contesto di graduale ripresa del mercato in Giappone, le vendite e la quota di mercato sono aumentate grazie alla concentrazione di investimenti sui marchi globali ‘G11’ del gruppo, tra cui Kanebo prestige skin care e brand di make-up come Kate. Il Gruppo Kao, si legge nel comunicato ufficiale, “ha realizzato costanti progressi nelle riduzioni dei costi fissi e nelle riforme strutturali dell’attività di make-up”.
In Europa, le vendite sono rimaste in linea con l’anno fiscale precedente a causa dell’impatto di un rallentamento economico innescato dall’inflazione, sebbene la quota di mercato sia aumentata per Sensai e Molton Brown. L’utile operativo è aumentato di 6,6 miliardi di yen rispetto al 2021 a 14,1 miliardi di yen.
Le previsioni del gruppo per il 2023 sono di un incremento dell’1,9% su base annua delle vendite nette dagli 1,55 miliardi del 2022 agli 1,58 miliardi del 2021.