La società americana Coty produrrà ancora per molti anni le fragranze maschili e femminili Boss e Hugo della tedesca Hugo Boss. Tra le due realtà è stato, infatti, siglato il prolungamento della licenza fino al 2035. “In linea con la nostra strategia di crescita Claim 5, vogliamo svilupparci in tutte le regioni, su tutti i punti di contatto, per tutti i nostri marchi e prodotti – ha dichiarato Daniel Grieder, CEO di Hugo Boss -. Siamo, quindi, felici di continuare la nostra partnership con il gruppo Coty, che è senza dubbio il miglior partner per massimizzare il potenziale di Boss e Hugo nel mercato mondiale dei profumi”.
La strategia congiunta si focalizzerà nei prossimi anni sugli Stati Uniti, dove i due partner intendono accelerare lo sviluppo delle fragranze maschili Hugo Boss e gettare le basi dello sviluppo per le proposte femminili. Il tutto continuando a guadagnare quote di mercato nei suoi principali mercati europei. Nuove referenze completeranno la gamma Boss Bottled e sarà rafforzato il segmento alto di gamma con la linea Boss the Collection, rivolta soprattutto a Medio Oriente e Cina. Mentre, l’offerta esistente per uomo e donna a marchio Hugo sarà ripensata per puntare maggiormente alla Gen Z.
Nel terzo trimestre dell’esercizio 2022, il giro d’affari del gruppo Hugo Boss è aumentato del 18% rispetto al 2021, a 933 milioni di euro. Nel periodo, la quota dell’attività in licenza, che comprende anche i profumi, ha raggiunto i 6 milioni di euro, in crescita del 13 per cento.
Destino opposto per Lacoste, la cui licenza per la fragranza, dopo sei anni, è stata rivenduta da Coty all’azienda stessa di comune accordo. “Sia per Coty che per Lacoste, l’uscita entro la fine del 23° anno rappresenta le nostre rispettive priorità ma reciprocamente vantaggiose – ha commentato Sue Y. Nabi, CEO di Coty -. Questa vendita fa avanzare gli obiettivi strategici di Coty, consentendoci di concentrarci ulteriormente sulle nostre principali licenze di fragranze, accelerando al contempo il nostro programma di riduzione dell’indebitamento attraverso i proventi delle vendite”.