Giovanni D’Antonio, CEO e Co-Founder di Medspa racconta le opportunità di crescita e le strategie future dell’azienda che nel primo trimestre 2022
ha messo a segno una crescita del 45% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Medspa è un’azienda italiana fondata nel 2006. Nel 2012 lancia il brand di cosmetici funzionali Miamo e nel 2014 nasce Nutraiuvens, linea di integratori alimentari. Miamo e Nutraiuvens non sono solo brand di prodotti, ma un vero e proprio progetto di benessere e salute dell’organismo. L’agilità dei brand sta nel reagire velocemente ai cambiamenti di mercato con un focus particolare sul servizio, sostenuto anche dalla linea esclusiva da cabina estetica Skin Professional, e sull’experience in punto vendita, accompagnata da una digitalizzazione del canale come leva strategica. Nel 2021, il fatturato sfiora i 15 milioni di euro e il primo trimestre di quest’anno si assesta a 6,5 mln di fatturato (+ 45% rispetto al primo trimestre del 2021). L’obiettivo, come spiega Giovanni D’Antonio, CEO e co-founder di Medspa, è di continuare su questo percorso raggiungendo i 20 mln di euro in questo esercizio per poi procedere secondo il piano industriale e raggiungere quota 50 mln entro il 2025.
Crescete così rapidamente in un mercato che avanza in maniera molto più limitata. Quali sono le ragioni del vostro successo?
Miamo è una filosofia di vita e come dice il nome, si basa sull’amare se stessi. Il nostro successo si fonda su diversi pilastri a partire dalla nostra relazione con i clienti che è decisamente intensa e non si limita al puro business, perchè la nostra non è una customer satisfaction, ma una customer obsession. A questo, si aggiunge un’offerta scientificamente valida, frutto di un grandissimo lavoro di ricerca e sviluppo, che ci ha portato a stilare un sistema di protocolli dettagliato e specifico per la risoluzione delle diverse problematiche della pelle.
Come è organizzata la distribuzione?
Lavoriamo in sinergia, nel senso che non facciamo distribuzione intermedia, non ci affidiamo a grossisti quindi il controllo delle vendite fa capo all’azienda a 360 gradi. Avendo una distribuzione diretta, gestiamo il prodotto in tutte le fasi della filiera e ovviamente scegliamo noi i nostri clienti finali.
E l’e-commerce?
La pandemia ha accelerato sicuramente la crescita dell’e-commerce. Noi siamo un’azienda ibrida, nel senso che lavoriamo sia con il nostro e-commerce diretto, che è passato da 30mila euro del 2019 ai 4,5 milioni di quest’anno, che con i principali player multibrand, tra cui anche quelli del canale farmacia.
Avete in previsione anche di aprire negozi fisici?
Sicuramente sì, ma non in Italia. Qui il nostro focus è e rimane la presenza diretta in farmacia. Abbiamo aperto degli shop in shop, all’interno di grandi catene e questa formula ci permette di esprimere il nostro mondo in modo completo all’interno delle farmacie. Per quanto riguarda invece il mercato estero, abbiamo appena aperto una nostra branch per la distribuzione sul mercato americano e potremo prendere in considerazione anche l’apertura di monomarca.
Quanto pesa oggi l’estero?
Nel 2021 la quota relativa alle vendite all’estero è stata intorno al 5 per cento. Quest’anno puntiamo al 10%, con l’obiettivo di portare entro il 2025 il peso dell’estero al 40 per cento. Per raggiungere questi obiettivi, stiamo valutando anche partnership più strette come quelle che abbiamo allacciato nel mercato domestico. Infatti oggi abbiamo 750 clienti sul territorio italiano con un market share in media del 20% sul singolo punto vendita, che mostra proprio quanto gli stretti rapporti di partnership con i nostri clienti portano all’azienda grandi risultati.
Avete un know how interno specifico sul digitale… quanto investite in pubblicità online?
Continuiamo ad investire e in particolare oggi stiamo cercando nuove figure soprattutto nell’area marketing, digital marketing e di performance marketing. Stiamo iniziando a prendere in considerazione tutta la parte del metaverso: siamo passati infatti al meta-commerce e stiamo creando e riproducendo tutta una serie di eventi di realtà virtuale e digitale all’interno di questo nuovo mondo. Per dare un’idea del lavoro che stiamo portando avanti, nel nostro nuovo headquarter di Milano, abbiamo strutturato una digital room, dove abbiamo ricreato uno studio televisivo e digitale e dove produciamo direttamente i nostri contenuti.
Al momento la farmacia è centrale per il vostro sviluppo. Pensate in futuro di entrare in altri canali?
La farmacia in Italia è al centro e non abbiamo intenzione di aprire altri canali. Per quanto riguarda l’estero sicuramente sì. Inoltre stiamo realizzando una nuova linea professionale ad alto contenuto di principi attivi che in Italia è venuta in centri estetici e spa.
Con risultati così brillanti, sarete molto corteggiati dagli investitori. Che visione avete a cinque anni dell’azienda?
Il nostro obiettivo oggi non è vendere. Non so se lo sarà domani, ma certo è che oggi abbiamo liquidità, non abbiamo debiti bancari e non utilizziamo fidi. Tutti gli investimenti che abbiamo fatto fino ad ora, e i nostri futuri piani di sviluppo sono tutti finanziati dalle casse dell’azienda e da quelle della famiglia. Sicuramente la Borsa sarebbe un’opzione interessante così come l’apertura dell’azienda al private equity, ma per il momento non c’è niente di concreto. Oggi ci stiamo consolidando come gruppo e stiamo integrando la filiera sia a monte che a valle. Inoltre stiamo guardando ad altre società interessanti e a possibili acquisizioni.