Revlon inizia il nuovo fiscal year con un fatturato netto di 479,6 milioni di dollari (456,17 milioni di euro), a +7,8% sullo scorso anno. L’utile operativo dichiarato è stato di 23,7 milioni di dollari nel primo trimestre del 2022, rispetto a una perdita operativa di 12,7 milioni di dollari nello stesso periodo dell’anno precedente. Bene anche L’ebitda rettificato, che si è attestato a 58,4 milioni contro 38,2 milioni nel 2021. La perdita netta è invece passata da 96 milioni nel Q1 del 2021 a 67 milioni in questo primo quarter.
Guardando i segmenti, le vendite nette del marchio Revlon nei tre mesi terminati il 31 marzo 2022 sono state di 182,1 milioni di dollari (+12,4%), mentre il brand Elizabeth Arden è cresciuto di un lieve 2,4% a 114,9 milioni di dollari. A registrare il più grande balzo nelle vendite sono state le fragranze, che hanno toccato un +11,5% a 83,4 milioni di dollari. Geograficamente, invece, il Nord America ha registrato un aumento dei ricavi netti dell’8,2%, mentre quelli internazionali è cresciuto del 7,3%. “I risultati finanziari migliorati – si legge in una dichiarazione – sono stati guidati dalla crescita dei ricavi e dei margini, nonché dalla continua implementazione dei controlli sui costi”.
“Sebbene le sfide della catena di approvvigionamento continuino ad avere un impatto – ha commentato Debra Perelman, presidente e CEO di Revlon – i risultati del nostro primo trimestre sono stati forti sia in termini di profitti che di profitti. Ciascuno dei nostri segmenti di rendicontazione è cresciuto rispetto all’anno precedente e abbiamo registrato il miglior ebitda rettificato del primo trimestre degli ultimi sei anni. Revlon sta eseguendo il nostro piano strategico consolidato di concentrarci sui nostri marchi principali e iconici nei mercati chiave, nonché sulla nostra accelerazione digitale per guidare una crescita sostenibile a lungo termine, proteggendo al contempo la redditività e gestendo la nostra liquidità. Continuiamo a gestire la nostra attività in modo dinamico mentre affrontiamo l’incertezza macroeconomica in corso”.