Shiseido deve far fronte alle nuove instabilità sul mercato asiatico. Il colosso giapponese della cosmetica ha infatti iniziato l’anno in frenata, con un giro d’affari di 234 miliardi di yen (1,74 miliardi di euro), in calo dell’1,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (-12% sul 2019). A pesare sulle performance sono state soprattutto e restrizioni in Cina a causa di una nuova ondata pandemica e degli scarsi risultati in generale in Asia.
Preso atto di questo quadro economico, Shiseido ha deciso di rivedere leggermente al ribasso le sue previsioni per l’intero anno 2022; ora, la società stima di registrare un fatturato di 1.075 miliardi di yen (circa 8 miliardi di euro), al di sotto delle sue stime originali di 1.100 miliardi di yen (circa 8,2miliardi di euro). Si tratta di una previsione di crescita annua del 6,5%. Nel primo trimestre l’azienda non ha solo ridotto i suoi ricavi, ma anche la redditività è crollata e l’ebitda è sceso del 23,4% rispetto ai primi tre mesi del 2021, attestandosi a 17,1 miliardi di yen.
Secondo Shiseido, i fattori che hanno intaccato l’attività, oltre alle chiusure in Cina per la politica zero Covid, sono stati la sospensione dell’attività in Russia a causa della guerra in Ucraina, le fluttuazioni dei prezzi delle materie prime e il impatto dell’inflazione sulla fiducia dei consumatori, secondo l’azienda.
Spostandosi dall’Asia le performance sono state migliori. Il gruppo ha registrato la crescita più forte in Emea a +9% su base annua e +7% rispetto al 2019. “La solida crescita nelle Americhe e in Emea – ha spiegato l’azienda – nonché buona la performance nell’area travel retail, ha mitigato il calo in Giappone e Cina”. Le vendite nelle Americhe sono salite del 7% rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno e del 29% rispetto ai livelli pre-pandemia.