Il gruppo cosmetico brasiliano Natura&Co, proprietario di The Body Shop, Aesop e Avon, ha chiuso il 2021 in crescita dell’8,8% a 40,16 miliardi di reais brasiliani (pari a circa 7,25 miliardi di euro). Rispetto al 2019 Natura ha chiuso l’esercizio con un incremento del 22% e ha aumentato la propria penetrazione digitale, che si è attestata all’11%, rispetto al 7% dell’anno precedente l’epidemia di Covid-19.
Inoltre vista la situazione bellica in Ucraina, il gruppo brasiliano sospenderà le spedizioni dei prodotti The Body Shop e Aesop ai suoi affiliati in Russia e interromperà le sue esportazioni di merce Avon dal Paese, dove ha uno stabilimento di produzione. “La nostra produzione locale – ha spiegato in una nota Roberto Marques, CEO e presidente di Natura&Co – continua a supportare le operazioni dei nostri rappresentanti per fornire loro ciò di cui hanno bisogno per sostenere la loro indipendenza finanziaria. La situazione geopolitica aggiunge nuove sfide al nostro business, oltre alle difficoltà nella catena di approvvigionamento, all’aumento dell’inflazione, alle nuove restrizioni dovute alla pandemia e alla debole domanda in Brasile”.
Per tornare ai numeri, il risultato netto si è attestato a 1,04 miliardi di reais brasiliani (pari a circa 187,9 milioni di euro), lasciando dietro di sé le perdite di 663,7 milioni di reais brasiliani (119,9 milioni di euro) che ha registrato nel 2020.
Nel dettaglio dei marchi, Avon International ha aumentato il proprio fatturato del 2,5% nel 2021, a 9,3 miliardi di reais brasiliani (1,68 miliardi di euro). Natura&Co, la linea più grande del gruppo, ha incrementato le vendite del 9,1%, registrando un fatturato di 22,4 miliardi di reais brasiliani (4,04 miliardi di euro). The Body Shop, dal canto suo, è cresciuto del 9,2%, a 5,82 miliardi (1,05 miliardi di euro). Aesop è stata la linea che ha aumentato di più le sue vendite nel 2021, con un aumento anno su anno del 33,4%, a 2,6 miliardi di reais brasiliani (469,7 milioni di euro).
Per il 2022 l’azienda prevede ancora difficoltà a causa dell’inflazione, soprattutto durante la prima metà dell’anno.