L’influencer marketing è terreno fertile per il business della bellezza. Fra i brand del settore che hanno già potuto sperimentare i benefici offerti da questa strategia di comunicazione spicca sicuramente Yves Rocher, che rappresenta uno dei casi di maggior successo.
Con l’obiettivo di promuovere un prodotto best seller, raggiungendo un vasto pubblico e generando contenuti di qualità, in Francia l’azienda di cosmetici ha deciso di collaborare con micro e nano influencer, scegliendo la soluzione offerta da Skeepers, azienda specializzata nell’esperienza e nell’engagement del cliente. La campagna ha consentito al brand di raggiungere 2 milioni di utenti su Instagram, generando 8.500 commenti. Inoltre, i post hanno ottenuto 74 mila ‘mi piace’ e un tasso di engagement del 4%. Il beneficio è stato quello di poter condividere i contenuti creati dagli influencer anche sui canali social del brand, ottenendo una maggiore diffusione, grazie alla qualità e all’autenticità dei post. La scelta del brand di collaborare con categorie di influencer dal numero più basso di follower ma con una migliore capacità di coinvolgere il pubblico si è infatti rivelata vincente. Basti pensare che su Instagram i micro influencer hanno un tasso di engagement del 3,86%, più del triplo rispetto all’1,21% dei mega influencer.
Negli ultimi anni, le aziende del beauty hanno continuato a scommettere sugli influencer e sulla loro capacità di coinvolgere il loro pubblico. Basti pensare che, secondo una ricerca del Digital Marketing Institute, il 57%1 dei brand selezionati ha dichiarato come l’influencer marketing sia ormai presente come parte integrante del proprio marketing mix. Gli utenti finali, prima di acquistare un prodotto di bellezza, fanno tesoro dei consigli e delle recensioni che dispensano i loro influencer di fiducia. Un fenomeno che si è accentuato nel corso degli ultimi 2 anni di pandemia e che ha portato ad un aumento importante delle vendite online dei prodotti beauty (+42%2).
In questo scenario, la crescita dell’influencer marketing è stata favorita dalla capacità di alcuni brand di sfruttare al meglio le potenzialità del settore. In linea con le necessità del mercato e con le nuove esigenze degli utenti, la tendenza che si sta affermando è infatti quella di instaurare un rapporto più duraturo con i content creator che, dallo sviluppo di brevi campagne one shot finalizzate solo all’acquisto, sono diventati veri e propri brand ambassador, portavoce e simbolo delle aziende con cui collaborano attraverso campagne di più lunga durata.