Il 2021 è stato un grande anno per Unilever che ha archiviato l’esercizio con la crescita più elevata degli ultimi nove anni. Per l’intero fiscal year l’utile operativo è aumentato del 2,9% a 9,6 miliardi di euro rispetto all’anno precedente, ma il dato più rilevante è stato appunto l’incremento delle vendite del 4,5%, il più alto negli ultimi nove anni. Il turnover totale si è attestato a 52,4 miliardi di euro.
“L’accelerazione delle prestazioni di Unilever continua – spiega il CEO Alan Jope -. I nostri tredici marchi sono cresciuti del 6,4%. I mercati prioritari di Cina, India e Stati Uniti sono cresciuti rispettivamente del 14,3%, 13,4% e 3,7per cento. La nostra crescita nell’e-commerce è stata del 44%, in anticipo rispetto alla crescita del canale globale e portando l’e-commerce al 13% del fatturato. Abbiamo continuato a rimodellare il nostro portafoglio in spazi ad alta crescita, acquisendo Prestige Beauty e Functional Nutrition e concordando la vendita della nostra attività Tea. La sfida principale del 2021 è stata il drammatico aumento dei costi di input. Abbiamo risposto con azioni sui prezzi”.
Nel 2022 la società gestirà un ciclo di inflazione dei costi di input significativo e continuerà a investire in modo in marketing, ricerca e sviluppo e spese in conto capitale. “Non intendiamo perseguire importanti acquisizioni nel prossimo futuro – ha continuato l’AD – e condurremo un programma di riacquisto di azioni fino a 3 miliardi di euro nei prossimi due anni”. Unilever si aspetta per quest’anno delle prospettive di crescita comprese tra il 4,5% e il 6,5 per cento.