Entro i prossimi tre anni, la Cina dovrebbe diventare il secondo mercato mondiale di profumeria prestige, subito dopo gli Stati Uniti. La previsione è stata fatta dal produttore giapponese di profumi e aromi Takasago, in uno studio intitolato ‘La Cina: il futuro Eldorado per le fragranze’. Nel 2020 e nel 2021, anni fortemente colpiti dalla pandemia di Covid-19, la Cina, si è affermata come il vero motore di crescita del prestigio globale mercato della profumeria. Nel 2020 le vendite sul mercato cinese sono cresciute del 15% e nel 2021 sono aumentate del 30%, mentre solo il 5% della popolazione utilizza le fragranze.
Uno slancio di consumi che è stato in gran parte guidato da soggetti di età inferiore ai 40 anni, gli stessi che rappresentano l’80% della spesa per beni di lusso del Paese. In particolare, dai consumatori Millennial, i 150 milioni di nativi digitali nati tra il 1995 e il 2010. Secondo Takasago, Dior e Chanel sono tra i marchi più popolari, conquistando una quota del 10% del mercato, anche se i consumatori cinesi sono sempre più attratti da marchi di nicchia, come Jo Malone London.
Anche i brand locali stannoa vendo grande successo. Nel 2017, Scent Library, un marchio di profumi cinese di cui Puig ha acquistato una partecipazione nel settembre 2021, ha lanciato la fragranza LBK Water, il cui profumo è una replica dell’odore del riso cotto e ha venduto un milione di bottiglie in un anno. Nel 2019 ha riscosso lo stesso successo anche il profumo White Rabbit, che prende il nome da un tipo di dolcetto dell’era di Mao.