Ciccarelli cresce e si rinnova tra sostenibilità, export e un nuovo e più giovane target. L’azienda farmaceutica nata 1821 a Cupra Marittima, che ha festeggiato quest’anno i due secoli di storia, prevede di superare i 3o milioni di fatturato per la fine di quest’anno e mira a raggiungere 33 milioni nel 2022. “I Ciccarelli sono sempre stati imprenditori capaci di anticipare il loro tempo – ha dichiarato a La Repubblica il direttore generale Stefano Leonangeli – vogliamo riposizionare i nostri brand, Pasta del Capitano, Cera di Cupra, Timodore con attenzione ai target più giovani, e farlo prima in Italia per poi focalizzarci su altri paesi”.
L’executive ha ribadito l’impegno dell’azienda per un’economia circolare, affermando che l’obiettivo è avere solo imballaggi riciclabili per tutti i prodotti entro il 2022. Nel 2020, anno ormai tristemente noto per l’avvento della pandemia di Covid-19, l’azienda ha perso solo il 5% del suo fatturato, e adesso si sta focalizzando nei nuovi mercati forte di un export che è aumentato del 79% negli ultimi 3 anni. “Stiamo crescendo soprattutto nel Levante, dove il made in Italy è molto apprezzato – ha continuato il direttore generale – un fattore che ci permette di competere con i grandi delle multinazionali; per la Cina abbiamo fatto una nuova joint venture con una società italiana, la Idri, che sta andando molto bene. Anche in Corea stiamo crescendo bene, così come nei Paesi Balcanici, e se quest’anno le esportazioni arriveranno al 18%, contiamo di arrivare al 30% nel 2024″.