Il risveglio del canale farmacia era atteso da tempo. Negli ultimi anni, il segmento è stato sollecitato dall’introduzione della normativa sulle società di capitale, quindi dallo sbarco dei primi network internazionali. Fattori che avevano avviato un primo percorso di consolidamento. Ma il vero cambio di passo è stato attivato dal Covid, periodo da cui le farmacie escono con una spinta inedita che, soprattutto, ha moltiplicato i riflettori degli investitori sul comparto.
Nei mesi della pandemia, assieme alla grande distribuzione, le farmacie hanno registrato trend di diminuzione inferiori alla media dell’intero mondo beauty, in quanto canale di accesso anche a beni di prima necessità. Questa situazione ha consentito il sorpasso storico: dopo oltre mezzo secolo, nel 2020 le croci verdi hanno scavalcato le profumerie per valore degli acquisti di cosmesi. E il trend non si è fermato. Anche nei primi tre mesi del 2021, si registra una crescita tangibile dei cosmetici venduti nelle croci verdi.
La miglior prova che il risveglio sia strutturale, è che questo ‘ritorno’ in farmacia ha acceso le polveri del consolidamento. Negli ultimi mesi, si è registrata una serie di operazioni rilevanti nel comparto, capaci di ridisegnarne gli equilibri e gli aspetti futuri.
Tra i protagonisti attivi in questa estate, il gruppo Hippocrates che ha appena conquistato una serie di farmacie in Veneto. A tre anni dalla nascita, il gruppo conta un network di oltre 200 farmacie nel nord e centro Italia, di cui 50 nella regione. Altro player ambizioso, molto attivo in questi mesi nell’area orobica, è Neo Apotek, la catena di farmacie che fa capo alla famiglia milanese Riva-Cocchi, oggi a quota 72 croci verdi, con l’obiettivo di arrivare a quota 100 in breve tempo. Va poi segnalata Farmaè, società quotata sul mercato Aim Italia di Borsa Italiana, che ha sottoscritto un accordo quadro vincolante per acquisire Amica Farmacia. L’operazione dà vita al primo gruppo in Italia leader nella distribuzione, secondo una logica di omnicanalità, di farmaci da banco e prodotti per la salute, con ricavi aggregati che nel 2020 hanno superato i 93 milioni di euro.
Infine, una menzione la merita l’investimento nella startup bergamasca Farmagorà che oggi ha in portafoglio quattro acquisizioni, ma punta a una decina entro fine anno e a 50 per il 2023. Qui l’aspetto interessante è che a muoversi è un investitore finora esterno al settore: la Italmobiliare della famiglia Pesenti. La miglior prova che il segmento farmacie è ufficialmente un settore ambito sul mercato.