Il made in Italy di cosmetici in conto terzi archivia un 2020 come anno ricco di complessità, legate ovviamente alla crisi innescata dal Covid-19, ma soprattutto come anno dell’accelerazione rispetto a nuovi driver di sviluppo, quali l’espansione nel Far East o l’attenzione alla sostenibilità. I dati globali di settore riportano un segno meno, eppure non mancano realtà che hanno visto crescere il proprio giro d’affari e che ora guardano con ottimismo ai prossimi mesi. Tra le strategie delle aziende intervistate da Pambianco Beauty, anche la maggiore integrazione tra canale fisico e digitale. Secondo i dati del Centro Studi di Cosmetica Italia, nel 2020 il terzismo cosmetico ha registrato un fatturato di 1,37 miliardi di euro, in calo del 17,5% rispetto al 2019, interrompendo tre anni consecutivi di espansione (2017 a +7,4% per 1,50 miliardi, 2018 a +7% per 1,61 miliardi e, appunto, 2019 a +3,5% per 1,66 miliardi). Il primo semestre del 2021 inverte però la rotta, evidenziando un +11 per cento.
Il 2021 parte in positivo
Il 2020 è stato un anno molto importante per Euro Cosmetic, caratterizzato dallo sbarco in borsa, sul mercato AIM Italia. Un’operazione intrapresa per rafforzare la posizione dell’azienda in settori e mercati chiave. “Da un punto di vista numerico – ha spiegato Daniela Maffoni, AD di Euro Cosmetic Spa – il 2020 è stato un anno ricco di soddisfazioni, visto che il fatturato è cresciuto del 23% rispetto al 2019, attestandosi a quasi 28 milioni di euro. L’utile è cresciuto a tripla cifra, sorpassando i 2,5 milioni di euro, e l’ebitda del 74,8% attestandosi a 4,9 milioni. Risultati importanti ottenuti grazie ad un’organizzazione agile, flessibile ed efficace che è risuscita a fronteggiare un periodo di crisi che ha duramente colpito anche il settore cosmetico. Le prospettive per il 2021 riteniamo siano positive, perché abbiamo posto le basi per un’ulteriore crescita e l’avvio di progetti strategici”. La roadmap di Euro Cosmetic toccherà altre tappe importanti già nell’anno in corso: “Nel 2021 – continuato l’AD – sono previsti investimenti pari a circa 2 milioni di euro per l’ampliamento dello stabilimento produttivo che porterà la superficie coperta a 17mila metri quadri nel 2022, con un investimento complessivo di 4,6 milioni di euro”.
Il 2020 ha visto crescere anche H.S.A, azienda nata nel 1982 a Varese, specializzata nella produzione e commercializzazione di cosmetici in private label nei settori haircare e skincare, per i brand di tutto il mondo. Il fatturato 2020 si aggira attorno ai 40 milioni di euro, a +6% rispetto al 2019. Nei primi 4 mesi del 2021 H.S.A registra un 20% in più rispetto al 2020 e conta di “mantenere la crescita a doppia cifra” anche nella seconda metà dell’anno. “Con la nostra attività di private label manufacturing – ha dichiarato Paolo Delle Piane, strategic marketing director di H.S.A -, lavoriamo praticamente in tutto il mondo con performance sicuramente in crescita negli Stati Uniti ed in Europa. Stiamo avviando anche progetti ad hoc per il mercato asiatico, che vede un aumento dell’interesse verso i produttori italiani. A seconda dei canali, abbiamo riscontrato lo scorso anno degli ottimi risultati: online soprattutto in UK e Stati Uniti, professionale soprattutto sud e centro Europa, retail in Asia. Le performance sono ovviamente state intaccate dalle varie chiusure imposte dal Covid-19, per cui non abbiamo assistito a una situazione lineare di crescita o decrescita costante, ma piuttosto abbiamo visto una curva degli acquisti molto altalenante con continui picchi che corrispondevano ai vari lockdown. Anche alcuni paesi come l’India stanno dimostrando un nuovo interesse in produzioni italiane, sinonimo di qualità”.
Ed è proprio la carta della qualità e dell’expertise in termini di innovazione di prodotto il vantaggio competitivo delle aziende italiane nel mondo, dove a creare nuove opportunità sono la capacità di miglioramento costante e gli investimenti in ricerca e sviluppo. Lo dimostra, tra gli altri, Art Cosmetics, che nel 2020 ha saputo pianificare le attività produttive in base alle nuove necessità di mercato. Alle soglie della chiusura del primo semestre 2021 gli sforzi compiuti dall’azienda bergamasca durante il 2020 stanno dando segnali positivi, permettendo ad Art Cosmetics non solo di intercettare la ripresa, ma di attestarsi a valori di fatturato vicini a quelli registrati nel 2019. “Il primo focus – ha raccontato Francesco Geuna, CEO di Art Cosmetics, entrando nel merito delle strategie – sarà rappresentato dal rafforzamento dell’area skincare. Da sempre siamo riconosciuti per la nostra expertise nelle emulsioni: più del 50% del nostro fatturato è rappresentato da fondotinta, concealer, primer e prodotti per la cura della pelle. Stiamo lavorando inoltre ad offerte prodotti Ready to Go, per rispondere a clienti che necessitano di sviluppi in tempi rapidi. Continueremo a lavorare sulla sostenibilità che rappresenta per noi un valore aziendale; il nuovo headquarter, infatti, inaugurato nel 2019, ne è la dimostrazione. Da anni ormai le nostre formule sono sempre più sostenibili sia dal punto di vista delle materie prime che del processo”.
Gli Specialisti del Packaging
A confermare un trend di ripresa nel 2021 è anche Baralan, player del settore del packaging primario per l’industria cosmetica. Ad oggi i mercati di riferimento di Baralan sono quelli “più consolidati nel settore beauty”, come Usa ed Europa (in particolare Francia e Italia), dove sono presenti i principali brand del settore. Nella strategia del gruppo rientrano però anche nuove piazze, come il Gigante Asiatico. “Ad oggi – ha commentato Giovanni Ciliento, corporate sales executive di Baralan – si vede una ripresa nella maggior parte dei mercati, soprattutto quelli consolidati che negli ultimi mesi hanno registrato una crescita nel segmento skincare e una ripresa anche del segmento make-up. Anche il segmento nail polish, per il quale abbiamo appena presentato nuove linee di packaging, sta registrando un andamento in positivo. Quello che emerge è quanto sia importante affiancare ai metodi di vendita tradizionali, strategie di marketing orientate all’online e quindi un connubio sempre integrato tra fisico e digitale”.
Il Gruppo Lumson, società cremonese tra le più note in Europa nella progettazione, sviluppo, produzione e decorazione di sistemi di packaging primario per il mercato cosmetico, inquadra la sostenibilità come driver importante di sviluppo, facendo del “design for recycling” un suo core value. “Lavoriamo per ridurre il consumo di energia e delle emissioni e impieghiamo materiali sostenibili, riciclabili e riciclati – ha precisato Matteo Moretti, presidente di Lumson. Le soluzioni per rendere sostenibili i packaging infatti sono quelle che permettono di gestirli in cicli virtuosi di economia circolare. Quando pensiamo al futuro non possiamo che aggiungere questi ingredienti alle grandi sfide che ci attendono, ed è per questo motivo che nel recente passato abbiamo sviluppato Ecompact, un compact completamente smontabile dal consumatore, utilizzando materiali facilmente separabili e riciclabili. La prossima frontiera per le aziende operanti nel nostro settore sarà quella di utilizzare materiali innovativi e biodegradabili e aumentare la percentuale di plastica riciclata. Entrambi i progetti sono in fase di costante sviluppo nel Gruppo Lumson”. Quanto a un’overview di settore, secondo un report del Transparency Marketing Research, il mercato globale del packaging cosmetico toccherà i 33 miliardi di dollari entro il 2024. “Finora – ha concluso Moretti – l’Europa ha giocato un ruolo da protagonista sullo scenario globale, grazie a nazioni come Francia (presenza dei principali brand della cosmetica di lusso) e Germania. Nei prossimi anni ritengo che la crescita interesserà soprattutto gli Usa, uno dei mercati più interessanti per i prodotti Made in Italy”.