Nonostante il 2020, anno duramente penalizzato dalla pandemia di Covid-19, abbia influito negativamente sul bilancio dei terzisti cosmetici italiani, alcuni sono comunque riusciti a contenere la perdita. L’analisi di Pambianco Beauty sui fatturati 2020 delle principali aziende conto terzi che realizzano creme, make-up, profumi, toiletries e prodotti per capelli, mostra, ovviamente, per i primi cinque player in Italia un calo complessivo dei ricavi che varia dallo 0,9% al 37%. A guidare la classifica in prima posizione c’è Intercos (636,9 milioni di fatturato nel 2020 contro i 712,7 del 2019), cui fa seguito Nfh – Farmol (113,6 milioni di euro contro i 114,7 dell’anno precedente) e in terza posizione Chromavis (85 milioni di euro rispetto ai 135 del 2019). Chiudono il ranking Ancorotti Cosmetics in quarta posizione, con un fatturato di 71,6 milioni di euro (nel 2019 era di 104,5) e B. Kolormakeup & Skincare (68 milioni di euro nel 2019 e si stima 55 milioni nel 2020).
“Nel corso del 2020 Intercos ha conseguito risultati migliori rispetto all’andamento del mercato a dimostrazione della solidità e della resilienza del proprio modello di business unitamente alla propria strategia di rafforzamento in Asia con l’acquisizione, a luglio 2020, del restante 50% della joint venture Shinsegae Intercos Korea Inc. da Shinsegae International Inc.”, ha commentato l’azienda. “A seguito dell’operazione, Intercos detiene il 100% di Intercos Korea. L’acquisizione è in linea con la strategia di Intercos di investire ulteriormente in Corea, facendo leva su questo hub strategico per l’Asia e sfruttando al meglio le importanti sinergie con il resto del Gruppo. In particolare, Intercos Korea diventerà il centro R&D di riferimento per l’Asia e il centro di eccellenza a livello globale per Foundations, Hybrids e Skincare”. E per quanto riguarda il 2021, il colosso della cosmetica ha l’obiettivo di ritornare il più velocemente possibile ai risultati del 2019, puntando su 5 priorità strategiche: perseguire la crescita accelerata in Asia ed in particolare in Cina; mantenere il forte ritmo di crescita dello skincare; ritornare alla crescita nel segmento colour cosmetics, grazie all’acquisizione di nuovi importanti clienti (principalmente negli Usa) e grazie alla prospettata risoluzione dell’emergenza sanitaria nella seconda metà dell’anno; continuare nella strategia di ottimizzazione nell’utilizzo delle capacità industriali del Gruppo nell’Hair & Body Care che già ha portato importanti risultati nel 2020; e infine proseguire nella ricerca di soluzioni per l’ampliamento della nostra presenza in Asia anche attraverso una possibile crescita per linee esterne. Nonostante l’incertezza del periodo, pur con qualche slittamento e previsioni di lancio più conservative che in passato, Chromavis non ha mai fermato la progettualità. “Questo – spiega Cecilia Schena, Senior Vice President Marketing & Business Development di Chromavis – è un indicatore positivo della volontà del comparto di restare dinamico e non rinunciare all’innovazione e con un preciso valore: la sostenibilità e la ricerca di una cosmetica più naturale, clean e performante”. E ancora, “come Chromavis abbiamo un obiettivo 2021 sfidante e che segna un’inversione rispetto al 2020: a conferma è stato recentemente inaugurato, nel nuovo headquarter di Offanengo, l’innovativo servizio Atelier, una ‘boutique sartoriale del make up’, un luogo esclusivo in Chromavis e rivoluzionario del settore, dove il cliente può creare e personalizzare il prodotto in piccoli quantitativi e in tempi velocissimi con obiettivi di eccezionale velocità di immissione sul mercato o di rapida esecuzione di market test”. Qui, digital brand, celebrities, indie brands, global brands e retailer possono avvalersi di un servizio “tailor made”, con tempistiche esclusive e uniche, per una nuova linea in piccoli quantitativi e la sicurezza del supporto di una azienda leader del mercato del make up a livello globale. L’obiettivo per il 2021 è di “lavorare in modo sempre più mirato sui clienti anche in termini di proposizione dei nostri nuovi sviluppi”, continua Schena. “Il modello delle fiere, che permetteva una ‘linea di fuoco’ importante e ricorsiva sul mercato, è saltato: i clienti sono in gran parte in smart working e hanno richieste crescenti in termini di black list e bisogno di proposte customizzate. Questa è la nostra direzione: massima personalizzazione e flessibilità, mente creativa, approccio da start-up”
Il Dossier completo è disponibile su Pambianco Beauty Magazine di Giugno-Luglio 2021.