Recupero dell’edificio storico, acqua, verde urbano, sostenibilità, rapporto e interazione con la comunità. Sono gli ingredienti fondanti del progetto “Teatro delle Terme” che porterà a nuova vita le antiche scuderie de Montel.
di Chiara Dainese
Milano è sempre più green e beauty oriented grazie al nuovo progetto di riqualificazione delle ex scuderie De Montel a San Siro. Un progetto che rientra nel programma di rigenerazione di siti abbandonati e parte integrante del bando Reinventing cities. Bando lanciato da Milano insieme alla rete di città green C40. Una vera e propria scommessa urbanistica nonostante la pandemia da Covid-19, che permetterà la creazione del complesso termale ‘zero emission’ più grande d’Italia. Il nuovo spazio si chiamerà Terme Milano e prenderà vita proprio all’interno delle ex scuderie. Qui verranno preservate sia la struttura storica che le decorazioni Liberty presenti sulla facciata. Verrà creato un grande parco urbano mentre per la parte idrica delle terme stesse verranno sfruttate le acqua termali presenti nel sottosuolo. Il via libera a costruire è atteso a febbraio, l’inizio lavori per marzo-aprile, e l’apertura al pubblico a Natale 2022.
Le Terme di Milano potranno ospitare fino a 600 persone su una superficie che comprende 800 metri quadrati di vasche interne ed esterne di acqua sulfurea pompata da quasi 300 metri di profondità, 2.400 metri quadrati di corti interne, colonnati e sentieri nel parco da 8mila metri quadrati con saune, piscine e aree relax. “Diventerà senza dubbio uno degli spazi più simbolici della Milano dei prossimi anni”, ha sottolineato Piefrancesco Maran, assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura.
UN PO’ DI STORIA
Le scuderie furono costruite dal nobile banchiere ebreo Giuseppe De Montel. I lavori iniziarono nel 1915 e furono conclusi tre anni dopo. In breve divennero fra le più prestigiose d’Italia, in diretta concorrenza con quelle leggendarie di Federico Tesio. La zona era una vasta distesa di prati dove correvano e si allenavano purosangue come Macherio, Ortello e Orsenigo. E qui venivano a galoppare anche i cavalieri del Savoia cavalleria di via Vincenzo Monti. L’arrivo del fascismo e delle legge razziali, però, azzopparono De Montel. Fu costretto a vendere tutto e a scappare. La struttura passò così alle Pie opere missionarie che nel Dopoguerra le affittò ad altri allevatori, ma la costante mancanza di manutenzione finì per comprometterne la competitività. Seguirono un lento declino, l’abbandono e poi, negli anni Ottanta, col passaggio di proprietà al Comune nell’ambito di una grossa lottizzazione, il completo degrado. In termini architettonici, le scuderie rappresentano una commistione tra lo stile Liberty Milanese e quello francese delle scuderie del duca di Condè a Chantilly dove sorge un ippodromo internazionale. Le scuderie sono adiacenti all’ippodromo di San Siro. Come questo edificio sotto la protezione delle Belle Arti, furono costruite dall’architetto milanese Vietti Violi, uno dei maggiori nel campo di queste costruzioni.
IL PROGETTO TERMALE Il progetto si chiama Teatro delle terme e
propone un design urbano che prevede di valorizzare gli edifici storici delle Scuderie De Montel, “i cui profili Liberty resteranno come prevalenti emergenze: con garbo e sensibilità ambientale il nuovo Parco si aprirà al cielo in un’ampia esedra che si ricaverà tra le Scuderie e gli edifici abitativi che sorgono tra Via Fetonte e Via del Centauro”, riporta una nota.
Il progetto è stato ideato e realizzato dall’architetto Giancarlo Marzorati in partnership con lo studio J+S dell’architetto Federico Pella, vincitore di Reinventing cities. Alle nuove terme di Milano, in via Achille, si accederà attraverso un’area verde ad uso pubblico di circa 1.700 metri quadrati, dotata di due vasche d’acqua, alcune sedute e spazi adatti a ospitare mercati ed esposizioni. Percorso il viale centrale si giungerà all’edificio delle scuderie, che verrà restaurato e completato secondo il gusto dell’epoca e dotato di tecnologie per il risparmio energetico (pannelli fotovoltaici, tetti verdi, sistemi coibenti). Il parco continuerà oltre l’ingresso, prima nel cortile interno all’edificio (la cosiddetta corte interclusa), pensato per il relax dei visitatori e dotato di una varietà di essenze e due vasche d’acqua, poi nell’anfiteatro, oltre l’edificio, pensato come un prato contornato da un’ampia vasca a forma semicircolare, cui si aggiunge una vasca di dimensioni più contenute a chiusura del grande emiciclo.
I materiali per le costruzioni e le sostituzioni saranno tutti scelti secondo criteri di economia circolare, con abbondanza di legno per le nuove strutture del primo piano e acciaio a consolidare l’edificio esistente.
Al piano terra vi saranno diverse piscine di varie dimensioni che consentiranno diverse esperienze, per singoli e piccoli gruppi, e ai due angoli opposti all’interno del giardino vi saranno da un lato una sauna (all’interno) cui si accosta (all’esterno) una vasca di acqua a bassa temperatura per temprare le membra con l’alternanza caldo-freddo, dall’altro lato una vasca che consente di passare dall’ambiente interno a quello esterno nuotando nell’acqua termale.
Altri ambienti saranno dedicati al benessere: tra questi uno almeno sarà dedicato ai bagni di fieno, un’esperienza sensoriale ricercata e di notevole efficacia.
Continuando il percorso all’interno invece si incontrerà la “club house” e subito dopo l’area umida dei bagni di vapore e gli hamam. I passaggi principali del piano terra saranno caratterizzati da alberi e piante, in continuità con il verde esterno.
Il primo piano ospiterà gli spogliatoi e la seconda parte del percorso benessere, con il “tempio” per la meditazione, la stanza per il relax del “bosco immaginato” allestita con tronchi di betulla e del “casolare contadino” con arredi vintage e chaise longues e il ristorante a ‘chilometro zero’ con cibo coltivato nell’orto pertinenziale. Chiuderà il percorso la zona dedicata ai massaggi. Il secondo piano dell’edificio ospiterà invece aule e sale meeting, messi a disposizione delle associazioni di quartiere per dibattiti e convegni. Le aree tecniche per gli impianti verranno accorpate in un unico edificio di nuova realizzazione collocato lungo il muro di confine su via Fetonte, lungo la quale saranno anche collocate postazioni di bike sharing, una stazione di car sharing elettrico, colonnine di ricarica per auto elettriche e una casa dell’acqua.