Cristina Fogazzi, alias L’Estetista Cinica, si è aggiudicata il primo Premio Pambianco leQuotabili, vinto da VeraLab nella categoria Beauty Small Cap e consegnato da Integra Fragrances. Nata con un blog, è presto diventatauna promettente start up grazie al passaparola e al contributo delle moltissime follower che si sono affidate ai consigli dei suoi post, ai rituali di beauty therapy del suo centro estetico Bellavera di Piazza Buonarroti a Milano e, soprattutto, ai suoi prodotti di bellezza VeraLab.
Partiamo subito dai numeri: VeraLab ha archiviato il 2017 con 1 milione di ricavi, il 2018 con 6 milioni e il 2019 con 22 milioni. Com’è andato il 2020?
Parlando solo di e-commerce, che è il dato più aggiornato che ho in questo momento, siamo a 51 milioni. C’è poi tutta la parte retail che è cresciuta molto, abbiamo raggiunto i 4 milioni, dovuto al fatto che non l’abbiamo mai avuta.
Quanti punti vendita avete?
Uno a Milano che abbiamo aperto a dicembre del 2019 e che ha generato 1,3 milioni di euro. Poi distribuiamo in Rinascente (Milano, Roma, Firenze, Torino e Palermo), nei punti vendita Pinalli e in alcuni store Naïma.
Avete quindi delle prospettive non rosee, di più…
Il nostro core business è l’e-commerce, che chiaramente quest’anno ha performato benissimo come il settore beauty.
Qual è stato il prodotto più venduto?
Abbiamo i nostri best seller, tra i quali un prodotto per la detersione e la lozione illuminante. Avendo trascorso più tempo in casa per via del lockdown anche tutta la parte dei trattamenti corpo ha avuto un ottimo successo. Siamo un marchio molto giovane, abbiamo 50 referenze in gamma.
Com’è nato VeraLab?
Nel 2010 ho aperto un centro estetico a Milano dove però non utilizzavo una linea di cosmetici. Tramite un’amica ho conosciuto una signora che ha un’azienda cosmetica e che ha iniziato a produrmi un numero limitato di creme per il centro e per venderle sulla mia pagina Facebook l’Estetista Cinica. Per i primi due anni abbiamo venduto poco, poi sempre di più. Durante il primo Black Friday, di cui non sapevo neanche l’esistenza, abbiamo venduto 7 mila euro di merce. Quest’anno 7 milioni.
A livello organizzativo, come avete fatto in questi anni a gestire tutto?
Siamo impazziti! Ci siamo dovuti strutturare di corsa, siamo partiti in 4 e ora siamo 44.
Avete delle idee per il 2021?
Non lo so… Volevamo andare all’estero, almeno provarci. Il progetto di internazionalizzazione doveva essere già avviato, purtroppo la pandemia ha bloccato tutte le nostre strategie. Abbiamo comunque l’intenzione di riprovarci nel 2021 ancora più strutturati e motivati. Inoltre spingeremo sulla presenza retail in Italia e il primo step sarà l’apertura di un monomarca a Roma.
E nel lungo periodo?
Non mi volevo quotare in Borsa, ma forse ho cambiato idea. Sicuramente vorrei andare avanti io perché ancora mi diverto molto.