Alti e bassi per il beauty quotato nel 2020. La pandemia ha alterato le performance sulle piazze internazionali. Intanto, in autunno hanno debuttato le prime due italiane a Piazza Affari.
di Chiara Dainese
La bellezza procede a marcia alternata, specialmente in Borsa. Le più note aziende e multinazionali del settore beauty quotate sulle principali piazze internazionali, infatti, hanno archiviato il 2020 con performance differenti a causa soprattutto del momento di difficoltà causato dalla Pandemia di Covid-19. Nella classifica stilata da Pambianco alcune società hanno messo a segno rialzi a doppia cifra, mentre altre hanno subito pesanti cali sui principali listini mondiali. Delle aziende del campione, sono ben dodici quelle che hanno archiviato il 2020 con risultati negativi, di queste cincque sono arretrate a doppia cifra (Int. Flavour&Fragrances, Interparfums, Adore Beauty, Coty e Revlon). Per contro, sei titoli hanno registrato guadagni superiori al 20% (Natura & Co, Nu Skin, The Estèe Lauder Companies, The Hut Group, Givaudan e L’Orèal). Uno scenario altalenante che per la prima volta vede matricole del beauty tricolore. In Piazza Affari, infatti, sono entrate due aziende della sezione bellezza, Labomar e Euro Cosmetic che si sono quotate entrambe lo scorso autunno sul segmento AIM di Borsa Italiana.
USA SUL PODIO
Primo classificato per crescita del titolo in Borsa è stato nel 2020 Natura & Co che ha segnato a Wall Street un +42,6 per cento. Il gruppo cosmetico brasiliano, che opera con i marchi Natura, Avon, The Body Shop e Aesop è quotato anche sul listino di San Paolo.
Beneficiando della sua forte presenza online, il gigante brasiliano dei cosmetici Natura & Co ha registrato una forte crescita dei ricavi nel terzo trimestre 2020, sovraperformando il mercato globale dei cosmetici. “Grazie alla continua digitalizzazione – commenta Roberto Marques, presidente esecutivo e Group CEO di Natura & Co – i nostri marchi hanno ottenuto ottimi risultati nel terzo trimestre, con una crescita significativa delle vendite e un miglioramento dei margini. In un ambiente che è rimasto difficile in tutto il mondo a causa della pandemia di Covid-19, abbiamo ottenuto risultati superiori rispetto al mercato sia a livello globale che in Brasile”.
Anche il titolo Nu Skin Enterprises ha messo il turbo e alla Borsa di News York ha segnato un +40,5 per cento. Fondata più di 30 anni fa, Nu Skin è cresciuta fino a diventare una delle più grandi società di vendita diretta del mondo. Medaglia di bronzo a The Estée Lauder Companies che continua a raccogliere ottimi risultati, anche in Borsa. Sul listino di Wall Street il titolo infatti è cresciuto del 30 per cento. “Estée Lauder ha navigato con agilità durante la pandemia – afferma Fabrizio Freda, presidente e CEO di The Estée Lauder Companies – e per i prossimi due anni il gruppo lavorerà al Post-covid business acceleration program, che ha lo scopo di riallocare le risorse relative alla distribuzione”. La pandemia ha causato infatti un rapido spostamento delle vendite di prodotti di bellezza online e il piano prevede la chiusura tra il 10 e il 15% dei negozi indipendenti worldwide, per una riduzione tra i tra 1.500 e 2mila posti di lavoro, circa il 3% dell’attuale forza lavoro. Il totale include la ridistribuzione di alcuni dipendenti e l’investimento in nuove posizioni in lavori legati all’online. Il piano post covid-19 dovrebbe avere benefici annuali compresi tra i 300 e i 400 milioni di dollari.
… E IN CODA
Bellezza altalenante alla Borsa di New York. Infatti, tra le principali aziende quotate c’è chi ha avuto come abbiamo visto nel paragrafo precedente, ottime performance, come la top performer Natura & Co, e chi invece pesanti cali. Nel dettaglio, Revlon continua il suo periodo negativo mettendo a segno un calo del titolo del 44,1 per cento. Revlon lo scorso novembre è riuscita a evitare il fallimento Chapter 11, grazie a un accordo sul debito dell’ultimo minuto con l’offerta di 236 milioni di dollari in titoli agli obbligazionisti. “Questo – sottolinea in una nota Debra Perelman, presidente e CEO di Revlon – rappresenta un passo importante verso il rafforzamento della nostra struttura e ci posiziona meglio per concentrarci sulla crescita futura. Anche se abbiamo ancora delle sfide da affrontare, come l’impatto della pandemia Covid-19 in corso, crediamo di avere la giusta strategia in atto e continueremo a metterla in pratica”. Tuttavia, nonostante sia rimasta a galla con gli istituti di credito, Revlon ha registrato un calo delle vendite nette per il terzo trimestre che si sono attestate a 477 milioni di dollari, in flessione del 20% rispetto ai 596 milioni di dollari nello stesso periodo del 2019. Questo calo è stato in gran parte dovuto all’impatto negativo del Covid-19, che è stato parzialmente compensato da un aumento del 13% delle vendite nell’attività di e-commerce del gruppo. Revlon non ha fornito indicazioni finanziarie per l’intero anno fiscale.
In calo anche il titolo Coty che sul listino è sceso del 35,8 per cento. Coty, che lo scorso settembre ha nominato Sue Y. Nabi, nuovo amministratore delegato prevede “di tornare sul percorso di crescita nel primo trimestre del 2021”. Coty ha infatti fissato una serie di obiettivi per il 2021 che passano attraverso il rafforzamento della propria posizione finanziaria e la riduzione del proprio debito. Lo scopo del piano di risparmio è ridurre le spese fisse di 600 milioni di dollari. “Negli ultimi due mesi – sostiene Peter Harf, ex CEO e attuale presidente esecutivo di Coty – abbiamo registrato un miglioramento significativo nel business e prevediamo che lo slancio positivo continui. Negli ultimi tre mesi in cui sono stato CEO, il mio obiettivo è stato quello di riportare l’azienda sulla buona strada per esprimere al meglio il suo potenziale”.
NEW ENTRY ESTERE
The Hut Group ha debuttato a settembre 2020 alla Borsa di Londra. La sua offerta pubblica iniziale (IPO) da 5,4 miliardi di sterline è stata la più grande in oltre cinque sul listino britannico. Ma non solo. È anche la prima quotazione importante dalla crisi del Coronavirus. La società che possiede nomi di brand come Espa, Christophe Robin, Illamasqua, Mama Mio, Eyeko e Ameliorate ha venduto un totale di 376 milioni di azioni a 500 penny l’una. La sua quotazione a Londra ha raccolto 1,88 miliardi di sterline. The Hut Group, dopo la quotazione, ha anche acquisito il marchio di prodotti per la cura della pelle Perricone MD per 60 milioni di dollari in cash. “Il settore della bellezza e della cura della pelle online è in rapida crescita e questa acquisizione ci consente di rafforzare ulteriormente la nostra posizione di proprietario e rivenditore di marchi di bellezza”, afferma Matthew Molding, fondatore, presidente e amministratore delegato di THG. Al 31 dicembre 2020 le azioni sono aumentate fino del 24,8 per cento.
Yatsen Cosmetics è la prima azienda di bellezza cinese a debuttare alla Borsa di New York. Il titolo del gigante cinese dei cosmetici di fascia alta ha archiviato il 2020 con un calo del 7,6 per cento. Secondo una nota, i proventi dell’Ipo verranno utilizzati “per perseguire investimenti strategici, collaborazioni e acquisizioni e lanciare nuovi marchi nei mercati target”. La società, che possiede i marchi Perfect Diary, Little Ondine e Abby’s Choice, ha acquisito il marchio francese per la cura della pelle Galénic dal gruppo farmaceutico e dermocosmetico francese Pierre Fabre.
Anche Adore Beauty, uno dei principali player della bellezza online in Australia, ha fatto il suo debutto all’Australian Securities Exchange. Questa è stata la più grande Ipo dell’anno nel mercato australiano. Infatti la società di e-commerce con sede a Melbourne ha raccolto 269,5 milioni di dollari australiani (pari a circa 162,5 milioni di euro al cambio corrente). Ciò ha dato ad Adore Beauty una valutazione di 653,5 milioni di dollari australiani (pari a circa 394,1 milioni di euro), ovvero 3,9 volte le vendite previste per il 2020 che ammontano a 158,2 milioni di dollari australiani (pari a circa 95,4 milioni di euro). Al 31 dicembre 2020 le azioni sono calate del 22,3 per cento.