Nove mesi ancora in calo per Shiseido, che però vede segnali positivi dalle vendite in Cina. Il Celeste Impero infatti ha già iniziato a riprendersi da aprile. Il Paese, secondo mercato per Shiseido dopo il Giappone, ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con un calo solo del 2,2 cento.
Tra gennaio e settembre, Shiseido ha generato vendite in calo del 22,8%, a 653,6 miliardi di yen (pari a circa 5,2 miliardi euro), e il suo risultato operativo è sceso del 91,4% a 8,9 miliardi di yen (pari a circa 71,8 milioni di euro), rispetto agli oltre 100 miliardi di yen dell’anno precedente. Nei primi nove mesi del 2019, la società ha guadagnato 72,4 miliardi di yen (pari a circa 585,2 milioni di euro). Secondo una nota di Shiseido questi risultati negativi sono attribuibili all’impatto del Coronavirus sul suo business mondiale.
Nel terzo trimestre, Shiseido sottolinea che le vendite hanno iniziato a salire nella categoria skincare. “Altri fattori positivi includono il miglioramento delle vendite di Prestige in Cina e del travel retail in Asia , nonché l’accelerazione dell’e-commerce”, ha proseguito la nota.
L’azienda ha anche rivisto al ribasso le sue previsioni per l’intero esercizio. La società ora prevede di registrare un fatturato di 915 miliardi di yen (pari a circa 7,39 miliardi di euro), il 19,1% in meno rispetto all’anno precedente, e una perdita netta di 30 miliardi di yuan pari a circa 242 milioni di euro).
Shiseido prevede infatti vendite in calo in ogni regione tranne la Cina, dove stima un aumento dell’8 per cento.