Professional by Fama passa di mano. Infatti l’azienda italiana di haircare professionale fondata negli anni Ottanta da Stefano Fadda e Dario Capillupo, ha visto passare di recente la maggioranza del proprio capitale a Simone Cavalli e Mauro Appiani, attraverso un’operazione di leverage by out.
“Nonostante un 2020 molto complesso a causa della pandemia globale – riporta una nota – il management aziendale non ha smesso di progettare il futuro ed è pronto a scrivere nuovi capitoli della storia del brand, guidato dalla consapevolezza che le industrie italiane rappresentino il motore della crescita e dello sviluppo economico del nostro Paese”.
L’obiettivo resta quello di far crescere l’azienda in termini di ricerca delle soluzioni tecnologiche più avanzate, con un piano d’investimenti in grado di favorire la digitalizzazione dei processi produttivi per aumentare la competitività internazionale. Il bacino internazionale rappresenta oltre il 70% del giro d’affari del gruppo e l’obiettivo è incrementare ulteriormente questa quota. Per questo motivo, all’inizio del nuovo anno è stata costituita la prima filiale estera PBF negli Stati Uniti, principale mercato di riferimento per i cosmetici professionali. In parallelo, il management ha intrapreso numerose azioni volte a rafforzare la posizione del brand nell’Unione europea, dove ancora ci sono grandi opportunità. In particolare, oltre all’Italia (dove il gruppo punta a unn consolidamento qualitativo dell’attività), i mercati chiave includono anche Germania, Spagna, Uk e Benelux, dove l’intenzione futura è rafforzare la presenza con filiali dirette. Lo sguardo è inoltre rivolto ai mercati asiatici dove c’è la volontà di consolidare la crescita facendo leva sul networking e sull’esperienza pluriennale di consulenza dei nuovi soci.
Innovazione costante di prodotto, maggiore efficienza produttiva, sviluppo dei mercati internazionali, ma anche responsabilità green: il modello di business di Professional by Fama concilia gli obiettivi imprenditoriali dell’azienda con quelli ambientali, puntando a ridurre l’impatto legato alla propria attività attraverso un uso corretto e responsabile delle risorse disponibili. La strategia di razionalizzazione dei processi produttivi e di contenimento dei consumi energetici si snoda tra l’adesione al progetto Impatto Zero di LifeGate, che calcola, riduce e compensa le emissioni di anidride carbonica attraverso progetti di riforestazione in determinate aree (Italia, Costa Rica, Madagascar), un avanguardistico impianto di depurazione delle acque, ma soprattutto nella scelta di utilizzare solo packaging riciclabili e spesso anche riciclati. In risposta a consumatori sempre più attenti alla salute dell’ambiente, è nato l’anno scorso un brand alter-ego dall’identità totalmente green, che poggia su uno sviluppo completamente sostenibile. Il mondo vegetale è il motore creativo da cui si originano le formulazioni vegan di questa label emergente (Bulbs and Roots) che garantisce performance di prodotto elevate nel totale rispetto dell’ambiente.