La bellezza è sempre ‘verde’ e ‘pulita’, ma oggi deve essere anche sicura. Dopo il tormentone della green beauty e la successiva tendenza clean, in mesi di ansia da Coronavirus i consumatori si rivolgono in maniera importante alla safe beauty. Secondo gli esperti, infatti, nei prossimi mesi ci sarà una particolare attenzione da parte dei consumatori e di conseguenza delle aziende, all’aspetto sicuro dei prodotti cosmetici. “Il Covid-19 – spiega Clare Hennigan, senior beauty analist di Mintel agenzia di marketing intelligence mondiale – sta impattando sulle scelte dei consumatori. Sin dall’inizio dell’emergenza, alla richiesta di prodotti clean, cioè privi di ingredienti ritenuti tossici per la salute, si è affiancato il bisogno di scegliere prodotti sicuri, trasparenti anche nelle pratiche di approvvigionamento e di fabbricazione. Adesso, circa il 50% delle donne concordano sul fatto che sia divenuto importante l’aspetto della sicurezza. Prima dell’emergenza, i consumatori ‘clean’ evitavano ingredienti come conservanti e ingredienti artificiali nei loro prodotti di bellezza a causa dei rischi per la salute percepiti. Ora sono disposti ad accettarli purché i marchi forniscano prove di efficacia e sicurezza, sia dal punto di vista della salute sia dell’ambiente”.
Safe beauty significa anche informarsi sempre più sulla provenienza, i metodi di lavorazione e gli effetti di ciascun attivo cosmetico. Oggi più che mai, infatti, i consumatori controllano la sicurezza degli ingredienti e il futuro delle formulazioni di ingredienti puliti si baserà su ingredienti sintetici sicuri. Diversi brand stanno intercettando il nuovo problema e per evitare che cresca una sensazione di diffidenza scriveranno sempre di più circa i vantaggi e la stabilità degli ingredienti sintetici scelti, fornendo più prove e certificazioni che ne garantiscano la sicurezza: i marchi che dimostrano la loro affidabilità, trasparenza e disponibilità ad agire subito per garantire la sicurezza dei loro prodotti saranno premiati dai consumatori. Questo trend è soprattutto visibile nello skincare dove il messaggio predominante era (ed è) basato sul ‘free of’. L’obiettivo è comunicare l’assenza di elementi non necessari nelle formulazioni o, addirittura, considerativi nocivi per la pelle. Allo stesso tempo, valorizzare la trasparenza degli ingredienti naturali o di origine naturale e la loro efficacia, sempre supportata da prove scientifiche. Ma il prodotto da solo non basta. La generazione Z è affamata di informazioni e vuole avere risposte. Per esempio, sull’origine delle materie prime e sulla politica sociale e ambientale dell’azienda.
Cresce quindi la richiesta che marchi e retailer forniscano prodotti sicuri per la salute umana e pensati per avere il minor impatto negativo possibile sull’ambiente e sulla società. Tuttavia, oltre alle formule a essere sotto la lente d’ingrandimento dei consumatori sono i packaging. Sono molti i brand che hanno accettato la sfida di imballaggi ecologici e planet-friendly e si impegnano nella creazione di un ciclo produttivo sostenibile e virtuoso.
L’articolo completo è disponibile su Pambianco Beauty Magazine di Settembre 2020.