Entra un altro operatore nello scacchiere aperto dalla legge sulle liberalizzazioni e che vede come posta in gioco le farmacie italiane: si tratta di Banca Profilo, che ha istituito la holding Neo Apotek per acquistare tra le 40 e 50 farmacie in nord Italia, secondo quanto si legge su L’Economia del Corriere della Sera. Per finanziare il progetto, verrà effettuato un aumento di capitale fino a 30 milioni di euro in due round di raccolta.
L’istituto di credito specializzato in private banking vuole sviluppare il progetto Apotek, che è una sorta di ‘club deal delle farmacie’, ovvero un’opportunità di investimento per manager e imprenditori, come ha già fatto per altri settori con ‘club di investimenti’ nel biotech, nelle terme e nelle residenze per anziani. “I nostri club sono nati per consentire ai clienti di ritrovare rendimenti che il mercato finanziario non garantisce più – ha raccontato Fabio Candeli, AD di Banca Profilo a L’Economia – e il progetto Apotek nasce con uno spirito industriale piuttosto che puramente finanziario. Infatti ad oggi il fatturato medio per punto vendita è di circa 1,2 milioni di euro ma ci sono potenzialità molto elevate di sviluppo, che sfruttino il volume elevato di visite, circa 4 milioni di clienti al giorno”.
Candeli ha sottolineato che investirà per creare un modello di farmacia con rapido accesso ai servizi, con un riposizionamento del mix di prodotti per spingere l’offerta commerciale e aumentare la marginalità. Con un fine preciso: “Dopo aver raccolto un congruo pacchetto di farmacie, Neo Apotek potrà vendere agli operatori specializzati. Comprare al dettaglio per vendere all’ingrosso”. L’AD prevede, in base alle stime interne, il raggiungimento di un fatturato aggregato di circa 60 milioni di euro in 5 anni, con ritorni in linea con gli investimenti in private equity.
Il manager ha spiegato che il mercato italiano delle farmacie è attualmente composto da 19mila strutture, per un volume d’affari di 24 ,4 miliardi di euro, delle quali il 10% è pubblico e il restante 90% in mano a farmacisti e società di persone. Le farmacie in comunali, a seguito della riforma Madia, da tempo sono state messe in vendita.