Una forte presenza social ha una correlazione così diretta con il fatturato che è oggi la base dei nuovi imperi della bellezza. Il web e i social hanno infatti sparigliato le carte e cambiato gli equilibri anche nel mondo della bellezza. Un esempio del dinamismo che esiste sul web a livello internazionale proviene dai marchi delle influencer e delle make-up artist che fatturano cifre da capogiro, soprattutto grazie alla loro attività online. Fenty Beauty di Rihanna ha generato un fatturato di 500 milioni di dollari nel giro di 2 anni (il brand è nato nel 2017), mentre Kylie Cosmetics di Kylie Jenner ha un giro d’affari di 400 milioni di dollari, seguita da Huda Beauty di Huda Kattan (200 milioni) e Glossier di Emily Weiss (100 milioni). Non sono dati verificati, essendo estrapolati da diverse testate internazionali, ma danno comunque un ordine di grandezza su come si muove il mondo beauty su Internet e di come brand appena nati sono diventati in poco tempo colossi della bellezza con vendite stellari, tanto da far gola alle multinazionali. L’esempio arriva da Coty che sarebbe in trattativa con Kylie Jenner per acquisire il 51% del capitale della società Kylie Cosmetics, per una cifra vicina ai 600 milioni di dollari.
Minsait Italia (Gruppo Indra) in collaborazione con Le Guide Noir, ha realizzato un report che illustra le prime 20 Top Campaign, su scala globale, nel bimestre giugno-luglio 2019. “Prima di acquistare un prodotto del beauty, i social, in modalità h24 – spiega Sergio Scornavacca direttore del Mercato Industria Minsait – costituiscono ormai un filtro indispensabile per analizzare, valutare e condividere le diverse esperienze. Le migliori campagne digital più ‘affascinanti ed ispirazionali’ sono state in grado di creare un forte coinvolgimento emotivo inducendo l’audience alla condivisione sui top social media ed incrementando la notorietà dei diversi brand”. Da notare che i primi 3 brand, individuati nel report, sono di proprietà di influencer, “un fenomeno prettamente statunitense tenuto conto che in Europa non abbiamo big brand gestiti da influencer. Una classifica che riflette la maggiore propensione europea verso strategie di marketing tradizionali e che comunque evidenzia le enormi opportunità che i canali social e l’influencer marketing potrebbero offrire anche nel nostro continente”, ha concluso Scornavacca.
Una forte presenza social ha una correlazione così diretta con il fatturato da poter gettare le basi del successo di un impero della bellezza.
L’approfondimento completo sul tema è presente all’interno del magazine Pambianco Beauty di settembre 2019.