Il general manager Luca Sisto racconta le strategie del marchio sbarcato nel 2018 sul mercato italiano. Che resta strategico e ad alto potenziale per la crescita futura.
Dermalogica, il brand californiano di cosmeceutici del gruppo Unilever Prestige arrivato in Italia lo scorso anno, continua a crescere e progetta l’apertura di negozi monomarca. “Siamo leader di mercato negli Usa come principale brand nella cosmetica professionale, settore di cui gli States rappresentano il mercato più grande al mondo, ma anche nei mercati canadese, australiano e inglese – spiega a Pambianco Beauty Luca Sisto, general manager Italia di Unilever Prestige e responsabile dell’integrazione e del lancio di Dermalogica sul mercato italiano – e ora abbiamo l’ambizione di diventare leader in tutta Europa e in particolare in Italia”. Il brand, fondato nel 1986 dall’estetista Jane Wurwand, applica la filosofia custom made per prodotti e trattamenti. Un concetto nuovo di bellezza che mette al centro di tutto la salute della pelle, “perché solo una pelle sana può essere davvero e profondamente bella”.
Dermalogica è pulita dentro, ma anche fuori?
L’azienda ha una filiera sostenibile per carta e cartone, ed entro il 2021 userà solo plastica di riciclo. Inoltre, per sostenere l’ambiente e incentivare le persone al riciclo, promuove in-store il ritiro delle confezioni consumate. Poi siamo certificati Cruelty-Free da Liping Bunny e Peta. Le nostre formule sono prive di fragranze e coloranti artificiali, lanolina, oli minerali, alcool, parabeni e microplastiche sin dal 1986, data di fondazione del nostro marchio. La maggior parte dei nostri packaging è biodegradabile e riciclabile. Il nostro obiettivo è ridurre l’uso di carta del 50% e usare solo carta Fsc e Pcr. Per ogni nostra attività promozionale, utilizziamo solo materiali stampati su carta Fsc. I nostri uffici e punti vendita si approvvigionano di sola energia green. Vogliamo ridurre il consumo di plastica entro il 2020, incrementando il riciclaggio e usando materiali alternativi quando è possibile. Le nostre formule sono realizzate tutte in California, uno dei luoghi che tutela maggiormente la protezione ambientale e dei consumatori. Siamo anche il primo brand di skincare ad aver siglato su Milano una partnership di beauty delivery sostenibile con i bikers di Glovo.
Di cosa si tratta?
Il progetto pilota con Glovo partirà dalla boutique di Milano in Largo la Foppa per poi espandersi in futuro con le prossime aperture. Tutte le consegne verranno gestite tramite i loro rider che preleveranno il prodotto dalla boutique e lo consegneranno direttamente al cliente.
Un approccio nuovo al concetto di bellezza?
Direi, più che nuovo, differente, in cui importantissima risulta essere l’unicità di ogni persona. E ogni donna è differente, vive in un contesto diverso, ha abitudini e ritmi diversi. Una filosofia ‘custom made’ per prodotti e trattamenti personalizzati messi a punto solo dopo attente analisi della pelle, delle caratteristiche personali, degli stili di vita e del contesto del cliente. Tutto questo senza rinunciare alle più avanzate tecnologie, a macchinari sofisticati e a protocolli rodati.
Qual è stata la vera novità che ha fatto la rivoluzione di Dermalogica?
Dermalogica promuove un concetto nuovo di bellezza che si basa su tre pilastri fondamentali: formazione, personalizzazione e tocco umano, fattori che, insieme ad una forte predisposizione per la ricerca scientifica e all’utilizzo di strumenti tecnologici avanzati, permettono al brand di offrire servizi all’avanguardia. Dermalogica ha rivoluzionato il settore dello skincare sin dalla sua prima comparsa sul mercato, avvenuta nel 1986, anno in cui furono lanciate le sue esclusive formule, prive di sostanze irritanti come alcol, lanolina, oli minerali, nichel, coloranti e fragranze artificiali. Jane Wurwand ha continuato a sviluppare nuovi prodotti per integrare le linee specifiche create precedentemente per The International Dermal Institute, l’istituto di formazione che lei stessa ha fondato nel 1983. Dermalogica è il brand più richiesto e amato dai professionisti del settore in più di 100 Paesi nel mondo.
Avete da poco inaugurato il primo store italiano a Milano…
Per essere sempre più presenti direttamente con le nostre skin therapist, abbiamo aperto da qualche giorno il nostro primo flagship store italiano a Milano in Largo La Foppa. Uno spazio unico che punta a educare i clienti a prendersi cura della propria pelle attraverso i prodotti, i trattamenti personalizzati e le avanzate tecnologie. Dopo Milano abbiamo in programma altre quattro aperture in città come Roma, Firenze, Torino e Venezia.
Quanto conta oggi il mercato italiano?
Il mercato italiano per noi è importante perché le consumatrici sono attente e vogliono prodotti efficaci. Con Dermalogica mettiamo al centro la salute della pelle applicando la filosofia custom made per prodotti e trattamenti. Un cosmetico non può andare bene per tutti. La pelle ha bisogno di una cura meticolosa. Per questo deve essere studiata da una skin therapist che, dopo un accurata analisi della stessa, consiglierà i prodotti più giusti. L’analisi della pelle viene fatta attraverso il ‘Face Mapping’, processo che analizza zona per zona la condizione dell’epidermide per diagnosticare e contrastare in modo efficace i problemi presenti e futuri come disidratazione, sensibilità o macchie cutanee.
Anche, se nel nostro Paese, Dermalogica ha un approccio multicanale…
Si, abbiamo una presenza importante nelle spa, nei centri estetici, nei deparetment store con un’esclusiva con Coin per l’Italia, e nelle profumerie e farmacie con cabina da estetica. Il brand conta oggi oltre 200 referenze certificate vegan e cruelty free per ogni tipo di pelle, e ha come obiettivo un massimo di 100 punti vendita entro fine anno. Infatti, abbiamo appena siglato una partnership per una ‘concept spa’ Dermalogica con Delia Spa in piazza del Pantheon a Roma.