Acqua dell’Elba continua a crescere e punta a diventare sempre più internazionale. “Abbiamo chiuso l’esercizio 2018 – ha dichiarato a Pambianco Beauty Fabio Murzi, presidente di Acqua dell’Elba – con un fatturato di oltre 10 milioni di euro, in crescita del 5% rispetto all’anno precedente. Oggi siamo molto presenti sul territorio nazionale e solo poco più del 5% del fatturato viene generato all’estero grazie a tre accordi di distribuzione in Usa, Corea del Sud e Kuwait”.
Il presidente tiene a sottolineare quanto la sfida dell’azienda per i prossimi anni si debba giocare in territorio internazionale. “Oltre ad incrementare le vendite nei Paesi dove siamo già presenti – ha proseguito Murzi – puntiamo ad espanderci in Giappone e Cina, dove purtroppo abbiamo avuto dei problemi a livello burocratico sia per la registrazione del marchio che dei prodotti. Questo ha anche causato la nostra non troppa soddisfazione rispetto al dato di fatturato 2018. Comunque ritengo che il problema si risolva entro l’estate e si possa quindi accelerare la crescita nel mercato cinese”.
Oggi a distanza di 20 anni, Acqua dell’Elba conta 25 monomarca, di cui 19 all’isola dell’Elba, 6 nelle vie più prestigiose di Roma, Firenze, Siena, Lucca, Venezia e una rete di distribuzione che conta circa 540 profumerie sparse su tutto il territorio nazionale. “Abbiamo diversi store in Italia – ha continuato – e stiamo cercando una location a Milano che speriamo di aprire presto. Anche all’estero stiamo aprendo monomarca con i nostri partner nei centri commerciali o in importanti alberghi”.
Inoltre il brand ha appena lanciato la nuova una linea di solari concepita per chi vive in pieno il mare e l’ambiente marino, ma non solo. “Era da tempo che i nostri consumatori ci chiedevano una collezione di prodotti solari – ha concluso il presidente – e abbiamo deciso di metterli in produzione. Dopo 18 mesi di lavoro abbiamo creato una linea con formulazioni tecnologicamente avanzate e che non contengono, parabeni, siliconi, profumi, con prodotti che sono amici dell’ambiente e del mare perché privi di microplastiche e idrosolubili”.