Un giro in auto verso la periferia di Milano può dare la misura di quanto stia cambiando il mondo della cosmesi. In viale Fulvio Testi, in direzione Monza, è impossibile non venire attratti dall’insegna ‘Farmacia e Beauty’. Non solo per l’associazione che rende esplicito un connubio fino a oggi tenuto sottotraccia, per quanto elemento strutturale per lo sviluppo di entrambi i settori, cosmesi e, appunto, farmaceutico. Ma l’attrazione è immediata anche per le dimensioni dello stabile su cui l’insegna campeggia. E per lo stile. Il grigio degli alti muri prefabbricati riporta all’idea di un piccolo palazzetto per le partite di basket. Se questa è una farmacia, il pensiero cancella in un attimo la memoria degli antichi banconi in legno con i farmaci in latino. Questo effetto sorpresa riassume l’essenza del progetto messo in campo da un big internazionale della salute e della bellezza: si tratta di Boots, catena rinomata in tutto il mondo di proprietà del gruppo Walgreens Boots Alliance che ha aperto il primo punto vendita in Italia. Lo sbarco, in un’epoca di liberalizzazione della proprietà delle farmacie, è il segnale di due passaggi strutturali che coinvolgono anche il settore beauty. Il primo riguarda la trasformazione del negozio ‘medico’ in una sorta di supermercato del farmaco e della bellezza, dove muoversi con i carrelli e magari avere il parcheggio comodo per fare shopping con calma. La prospettiva è che la dimensione oversize sarà probabilmente una delle strategie competitive del prossimo futuro. Il secondo aspetto riguarda le potenzialità di ingresso che si sono spalancate per i gruppi internazionali. Al momento, Walgreens Boots Alliance ha rilevato almeno 9 punti vendita, tutti a Milano, dal fallimento di Essere Benessere, che probabilmente verranno riconvertiti con l’insegna Boots. Ma è evidente che, se il gruppo americano pensa a una catena di farmacie e beauty, l’ordine di grandezza è quello di centinaia di negozi sull’intero territorio italiano.
David Pambianco