Balzo in avanti per i deal nel settore cosmetico a livello globale: l’anno scorso il numero delle M&A è salito a 81, contro le 57 acquisizioni avvenute nel 2016, con un delta percentuale nei due anni di +45 per cento. È uno dei risultati dello studio annuale ‘The luxury and cosmetics financial factbook’, elaborato da EY per analizzare lo scenario dei beni di lusso personali, a livello globale. Sempre riguardo ai deal del beauty, il ruolo degli acquirenti industriali è stato predominante rispetto a quello degli operatori private equity, che rappresentano il 37% sul totale nel 2017. Inoltre, dieci transazioni hanno avuto come target società cosmetiche italiane, sia branded sia conto terzi (12,3% del totale). Le aziende di più grandi dimensioni si sono dimostrate anche le più attive in fatto di acquisizioni, al fine di consolidare la propria presenza nei mercati emergenti e in nuovi canali distributivi, nonché per essere sempre all’avanguardia proponendo prodotti innovativi e sostenibili.
Il segmento più attraente, sia per quanto riguarda la moda lusso sia la bellezza, è quello con fascia di prezzo intermedia (premium ed entry-to-luxury), trainato dal dinamismo dei mercati cinesi e nord americano. Nello specifico, il settore cosmetico premium crescerà del 4,5% annuo, nel periodo dal 2017 al 2021.