Il futuro di Kiko punta sull’Italia, ma passa anche da Asia e e-commerce. Dopo aver chiuso il 2017 con un fatturato in crescita del 3% a 610 milioni di euro, il brand del gruppo Percassi sta portando avanti una strategia di forti investimenti nei mercati chiave e in particolare sull’e-commerce. “Sviluppiamo il nostro mondo digitale in 36 Paesi e penso abbia ancora notevoli potenzialità. Nei prossimi tre anni punteremo al raddoppio del suo peso per passare dall’attuale 4% del fatturato all’8 per cento”, ha sottolineato Cristina Scocchia, CEO di Kiko in un’intervista che verrà pubblicata sul numero 1/2018 di Pambianco Beauty.
Ma non solo. Investimenti importanti saranno anche rivolti verso i mercati chiave. Oltre all’Italia, che pesa per il 36% del fatturato 2017 a circa 220 milioni di euro, ed è il Paese con la più alta concentrazione di punti vendita (sono oltre 350), “e resterà sempre il mercato fondamentale per l’azienda – ha proseguito l’AD – Kiko potenzierà anche Francia, Spagna e Portogallo. Inoltre stiamo crescendo molto bene in India, Medio Oriente e Asia, dove prevediamo di passare dal 4% al 20% dei ricavi entro il 2020. Sono Paesi che hanno un forte sviluppo demografico e alti tassi di crescita e dove il nostro brand ha un ottimo posizionamento. Oggi in quest’area abbiamo 15 store e puntiamo ad aprirne altri 70 nei prossimi tre anni”.
Soffrono invece gli Usa, dove il marchio prevede di chiudere circa 25 dei 30 negozi presenti sul territorio. “Gli Stati Uniti sono oggi un mercato difficile in generale per il retail – ha proseguito Scocchia – e pensiamo di concentrare gli investimenti non sul retail fisico, ma sull’e-commerce non solo con Kiko.com, ma anche con un importante accordo che abbiamo firmato nell’autunno 2017 con Amazon”.