I prodotti cosmetici che hanno riscontrato la crescita di vendite più significativa nel 2016 sono stati quelli per le labbra (+6,8%) e il trucco viso (+4,5%). Sono dati elaborati da Cosmetica Italia, che evidenzia anche un interesse crescente dei giovani rispetto a queste due categorie, stimando una crescita del 10% nelle vendite make-up agli under 25. Il peso dei Millennials si avverte anche nell’aumento delle vendite online a questo target, che, sempre secondo le stime dell’associazione di settore, ha segnato l’anno scorso un +36 per cento. “In ogni caso – sottolinea Andrea Positano, responsabile del Centro Studi di Cosmetica Italia – il vero cluster altospendente sono gli over 50″. Positano anticipa le previsioni dei consumi di bellezza in Italia per il primo semestre 2017, che mostrano segni positivi per ogni canale, tranne che per la grande distribuzione che cala dello 0,8%, ma che in realtà riporterebbe un decremento superiore perché in questo segmento sono compresi anche i monomarca e i drugstore che crescono entrambi. Le profumerie a luglio 2017 sono stimate in crescita dell’1%, le farmacie a + 0,5% (segnando un’iniziale ripresa del canale che l’anno scorso è stato flat, a -0,1%), l’acconciatura a +1,1%, i centri estetici a +2,2%, le erboristerie a +2%, le vendite dirette a +7,5 per cento. La proiezione del fatturato dell’industria cosmetica in Italia a fine 2017 è in crescita del 4 per cento.
I dati definitivi del settore bellezza nel 2016 riportano un fatturato dell’industria in Italia in crescita del 5,3% a 10,5 miliardi di euro, e un avanzamento del 12,7% dell’export a 4,3 miliardi di euro, che è pari all’1% del totale export italiano. La bilancia commerciale è pari a 2,3 miliardi di euro e supera quella di altri settori italiani di eccellenza come la pasta, l’occhialeria, le imbarcazioni di lusso. L’anno scorso i consumi sul mercato interno si sono attestati a 9,9 miliardi di euro, in crescita dello 0,5%, con profumerie a +0,9%, farmacie a -0,1%, erboristerie a +1,1%, acconciature a +1%, centri estetici a +2,1%, vendite dirette (che comprendono anche l’e-commerce) a +21 per cento. La grande distribuzione è calata dell’1% e, nello specifico, iper-super arretrano del 3,5%, mentre i drugstore accelerano del 4,1% e i monomarca del 2,9 per cento. “La novità del 2016 – sottolinea Positano – è la ripresa delle vendite nei canali professionali. Acconciature e centri estetici hanno eliminato definitivamente la parola ‘crisi’. Un tempo infatti le donne andavano dal parrucchiere ogni 33 giorni, negli ultimi anni invece l’intervallo si è dilazionato a 45 giorni, e l’anno scorso il tempo medio di ingresso e trattamento è stato ogni 40 giorni”.