Sono 6 i player della cosmesi che bussano in piazza affari secondo l’undicesima edizione della ricerca sulle quotabili di Pambianco. nell’ordine, Kiko, L’Erbolario, alfaparf, Euroitalia, Collistar e bottega verde.
Sono sei le aziende del beauty italiane pronte per la quotazione. Questo il risultato della classifica di Le quotabili di Pambianco relativa alle aziende della moda e del lusso 2016, ricomprendendo anche i marchi della cosmetica, presentata il 6 dicembre in Borsa Italiana. La ricerca, condotta in partnership con EY (Ernst & Young), si pone l’obiettivo di individuare le società italiane che hanno i requisiti per essere quotate in un orizzonte temporale di 3/5 anni, indipendentemente dall’effettiva quotazione. Tra le aziende di beauty figurano Kiko (in 16esima posizione), L’Erbolario (27esima), Alfaparf (38esima), EuroItalia (42esima), Collistar (47esima) e Bottega Verde (50esima e new entry 2016). Giunta all’undicesima edizione, l’indagine ha analizzato un campione di 860 aziende. Sul podio Giorgio Armani, seguito da Valentino e dal Gruppo Ermenegildo Zegna. La quotazione non è solo una modalità di finanziamento, come hanno spiegato Barbara Lunghi, responsabile dei Mercati per le Pmi di Borsa Italiana e Roberto Bonacina head of M&A di Ernst & Young. Infatti, permette una maggiore visibilità a livello internazionale, attrae risorse manageriali, accresce la brand equity awareness, in più facilita la liquidabilità delle azioni e le operazioni di M&A.
CLASSIFICA PER BELLEZZA
Andando a ‘conoscere’ le quotabili del beauty, bisogna scendere fino al sedicesimo posto per trovare Kiko (era sesta nel 2015), con un fatturato 2015 pari a 506 milioni di euro e con una quota export del 60 per cento. Kiko, guidata dall’AD Stefano Percassi, è il brand più importante del gruppo Percassi e continua nella sua forte espansione internazionale, con oltre 950 negozi a gestione diretta dislocati in 18 Paesi del mondo e un canale e-commerce esteso a 35 Paesi. Per trovare la seconda azienda del beauty bisogna scendere nella classifica fino al 27esimo posto, dove si posiziona L’Erbolario. La sua storia è cominciata nel 1978 a Lodi, quando Franco Bergamaschi ha fondato l’azienda insieme con sua moglie Daniela Villa, con la quale confezionava le prime lozioni in un piccolo retrobottega del centro storico della città. Dai primi tentativi si è arrivati oggi a 150 negozi in Italia e nel mondo, e a una distribuzione in oltre 5mila multimarca in Italia e un fatturato 2015 di 86 milioni di euro. Bisogna scendere di dodici posizioni per trovare Alfaparf (38esima) con un fatturato di 232 milioni di euro. Il gruppo, fondato dal presidente Roberto Franchina, oggi è una multinazionale italiana dell’industria cosmetica che opera nella cura del capello e del corpo integrando ricerca, produzione e distribuzione. Alfaparf conta cinque stabilimenti produttivi (uno in Italia, che serve il mercato domestico, l’Europa, l’Asia e l’Australia; gli altri quattro in Brasile, Messico, Venezuela e Argentina) e oltre 1.350 collaboratori nel mondo. L’82% del fatturato 2015 di 232 milioni è stato generato all’estero. In 42esima posizione EuroItalia, azienda guidata da Giovanni Sgariboldi, che si è imposta fin da subito nel panorama della produzione dei profumi e dei prodotti per il make-up e che ha chiuso il 2015 con ricavi pari a 266 milioni di euro e una quota export del 92 per cento. Qualità, innovazione e creatività, unita ad una strutturata e approfondita conoscenza del mercato e all’alta tecnologia delle materie prime utilizzate, sono i punti di forza del gruppo che conta, nel suo bouquet di licenze, brand del calibro di Versace, Moschino, Missoni, Reporter (licenze per le fragranze) e Naj-Oleari (make-up). Poche posizioni più in basso (47esima) si trova Collistar, azienda specializzata nei prodotti di cosmetica e bellezza guidata da Daniela Sacerdote. L’azienda, con ricavi 2015 per 95 milioni di euro, prospetta uno scenario di crescita in Estremo Oriente e rinforza il presidio in Europa grazie al forte sviluppo del mercato russo registrato nell’ultimo anno e la recente apertura di quello tedesco. Collistar è oggi una realtà presente in più di 40 Paesi nel mondo attraverso una distribuzione in 3mila profumerie selettive e department stores in Italia e 3.400 all’estero. Utima in classifica e new entry 2016 è Bottega Verde, azienda toscana che nel 2015 ha totalizzato un fatturato di 114 milioni di euro con una quota export del 5 per cento. Bottega Verde a novembre 2016 ha raggiunto quota 410 punti vendita monomarca in tutta Italia, di proprietà e in franchising, e 60 all’estero in quattro continenti. Inoltre, l’azienda possiede un sito di e-commerce attivo in 22 Paesi europei, compresa l’Italia.
di Chiara Dainese