La decima edizione della ricerca sulle top aziende quotabili di Pambianco trova, nell’ordine, Kiko,L’Erbolario, Alfaparf (new entry), Euroitalia e Collistar.
Sono cinque le aziende del beauty italiane pronte per la quotazione. Questo il risultato della classifica di Le quotabili di Pambianco relativa alle aziende della moda e del lusso 2015, presentata il 15 dicembre in Borsa Italiana. La ricerca, condotta in partnership con EY (Ernst & Young), si pone l’obiettivo di individuare le società italiane che hanno i requisiti per essere quotate in Borsa in un orizzonte temporale di 3/5 anni, indipendentemente dall’effettiva quotazione. Tra le aziende di beauty figurano Kiko (in sesta posizione), L’Erbolario (32esima), Alfaparf (34esima e new entry 2015), Euroitalia (41esima) e Collistar (46esima). Giunta alla decima edizione, l’indagine ha analizzato un campione di 850 aziende della moda e del lusso. Sul podio Giorgio Armani, seguito dal Gruppo Ermenegildo Zegna e da Stefano Ricci, che ha preso la posizione precedentemente occupata da Dolce&Gabbana (che scende al quarto posto). La quotazione non è solo una modalità di finanziamento, come hanno spiegato Barbara Lunghi, responsabile dei Mercati per le Pmi di Borsa Italiana e Roberto Bonacina head of M&A di Ernst & Young. Infatti, permette una maggiore visibilità a livello internazionale, attrae risorse manageriali, accresce la brand equity awareness, in più facilita la liquidabilità delle azioni e le operazioni di M&A.
E PIAZZA AFFARI ASPETTA
Nel beauty non c’è stata nessuna Ipo in questi ultimi anni. Eppure, la moda ha continuato a giocare da protagonista, con le quotazioni recenti di Ovs e Cover 50 nel 2015 e, prima ancora, di Italia Independent, Ferragamo, Moncler e Brunello Cucinelli. Il settore moda e lusso è arrivato a rappresentare il 9% della capitalizzazione globale del listino milanese. E, se le top 50 della classifica Pambianco decidessero per il listing, la capitalizzazione-moda raddoppierebbe da 40 a circa 90 miliardi di euro, con una raccolta, stimata da Borsa Italiana in circa 11 miliardi di euro. Non solo le quotazioni di “bellezza” hanno latitato, ma il listino di Milano ha registrato negli anni scorsi anche gli ‘abbandoni’ dei rappresentanti del settore. Sono ormai lontani i tempi in cui, in Piazza Affari, trattavano società come Mirato (delistata nel 2009) o Perlier (scalata da Kelemata nel 2004 e, un anno dopo, utilizzata come veicolo di approdo in Borsa della società immobiliare Uniland). C’è stato anche chi ha tentato la strada dello sbarco in Borsa, ma poi ha fatto retromarcia. È stato il caso della Intercos di Dario Ferrari, leader mondiale nelle forniture per i più grandi marchi che ha deciso a ottobre 2014 di ritirarsi, scoraggiata dalle condizioni dei mercati finanziari. Intercos avrebbe già dovuto quotarsi nel 2006, poi il processo è stato sospeso e sono state trovate soluzioni alternative per sostenere la crescita.
OTTO FATTORI PER LA BORSA
Forse, il 2016 potrebbe segnare il ritorno della bellezza in Borsa. Il report ‘Le Quotabili’ definisce, con un rating qualitativo, le caratteristiche che una società dovrebbe avere per essere quotabile. “Nel giro di 3-5 anni – ha detto Carlo Pambianco, presidente di Pambianco Strategie di Impresa – ci potranno essere 3-4 quotazioni. Ma la scelta – ha chiarito – dipende sempre dalle aziende”. Il modello di calcolo del rating parte dall’analisi di un campione di 850 aziende della Moda e del Lusso e di 180 aziende dell’Arredo e Design. Il giudizio, per le top 50 e le top 15, viene poi assegnato sulla base di otto fattori che hanno un peso differente. La parte preponderante (un peso del 18% ciascuno) è riconosciuta alla crescita percentuale del fatturato e all’ebitda medio degli esercizi 2012, 2013 e 2014. Un peso leggermente inferiore (il 16%) è assegnato alla notorietà del marchio, mentre il 13% ciascuno è riconosciuto alla dimensione e all’export. Insomma, è sulla base di parametri tecnici che, dunque, ci si può attendere che le aziende della cosmesi tornino a regalare un po’ di bellezza a Piazza Affari.
KIKO TOP IN CLASSIFICA
Andando a ‘conoscere’ le quotabili del beauty, al Sesto posto c’è Kiko, il gioiello del beauty fondato nel 1997 da Stefano Percassi, oggi AD dell’azienda. Kiko è ad oggi il brand più importante di Percassi e conta oltre 700 negozi a gestione diretta in 14 Paesi e attraverso il canale e-commerce vende in 35 Paesi del mondo. Il fatturato 2014 è stato pari 432 a milioni di euro con una quota export del 52 per cento. L’identità di Kiko è radicata nei valori del made in Italy, nel mondo della capitale della moda, dell’arte, del design. La ricerca di texture e cromie originali si unisce allo studio di formulazioni dalla qualità e dalla performance garantita per una perfetta fusione tra qualità e creatività. L’essere vicina ai bisogni dei consumatori e il modo di soddisfarli attraverso un concept “fast fashion” applicato alla cosmetica, ha portato ad una crescita di Kiko, facendola diventare uno dei brand leader in Italia per penetrazione di mercato e fidelizzazione.
NATURALE MADE IN ITALY
Per trovare la seconda azienda del beauty bisogna scendere al 32esimo posto della classifica dove si posiziona L’Erbolario. La sua storia è cominciata nel 1978 a Lodi, quando Franco Bergamaschi ha fondato l’azienda insieme con sua moglie Daniela Villa, con la quale confezionava le prime lozioni in un piccolo retrobottega del centro storico della città. Dai primi tentativi si è arrivati a oggi 140 negozi in Italia e nel mondo e una distribuzione in oltre 5mila multimarca in Italia e un fatturato 2014 di 86 milioni di euro. L’Erbolario è 100% made in Italy e non ha delocalizzato nessuna fase del processo produttivo. La gamma di prodotti vanta circa seicento cosmetici, diretti a clienti divisi tra farmacie ed erboristerie. Negli ultimi anni L’Erbolario ha poi consolidato la sua posizione all’estero raggiungendo i cinque continenti e una quota export pari al 10 per cento.
BELLEZZA DA MULTINAZIONALE
Appena sotto di due posizioni Alfaparf, new entry 2015, con un fatturato di 207 milioni di euro. Il gruppo è natonel 1980 a Vaprio d’Adda in provincia di Milano ed è una realtà specializzata in prodotti cosmetici per il canale professionale. Alfaparf, fondata dal presidente Roberto Franchina, oggi è una multinazionale italiana dell’industria cosmetica che opera nella cura del capello e del corpo integrando ricerca, produzione e distribuzione. Il gruppo conta cinque stabilimenti produttivi (uno in Italia, che serve il mercato domestico, l’Europa e l’Asia; gli altri quattro in Brasile, Messico, Venezuela e Argentina) e oltre 1.300 collaboratori nel mondo. L’84% del fatturato 2014 è generato all’estero. Alfaparf è uno dei leader in America Latina (Venezuela, Ecuador, Messico, Brasile, Argentina) nei prodotti per capelli e un punto di riferimento in Italia nell’estetica. Nel 2009 ha acquisito GTS Group (Dibi), specializzato nell’estetica professionale ed è oggi uno dei primi gruppi a capitale italiano dell’industria cosmetica.
LA FORZA DELLE LICENZE
In 41esima posizione Euroitalia, azienda guidata da Giovanni Sgariboldi, che si è imposta fin da subito nel panorama della produzione dei profumi e dei prodotti per il make-up e che ha chiuso il 2014 con ricavi pari a 247 milioni di euro. Qualità, innovazione e creatività, unita ad una strutturata e approfondita conoscenza del mercato e all’alta tecnologia delle materie prime utilizzate, sono i punti di forza del gruppo che conta, nel suo bouquet di licenze, brand del calibro di Versace, Moschino, John Richmond, Missoni, Reporter (fragranze) e Naj-Oleari make-up. Grazie ad una capillare rete di distribuzione internazionale costituita da agenzie dirette e da operatori del settore, EuroItalia è presente in tutto il mondo. Grande importanza anche sul versante della pianificazione pubblicitaria e alla forza del packaging e dei materiali utilizzati per comunicare i marchi.
GUIDA AL FEMMINILE
Poche posizioni più in basso (46) si trova Collistar azienda specializzata nei prodotti di cosmetica e bellezza. La sua storia inizia nel 1983, quando l’azienda viene affidata a Daniela Sacerdote, che la guida tuttora. Da questo momento ha inizio una fase positiva di sviluppo, culminata nel 2003 con la conquista del primo posto di vendita nel mercato globale beauté in profumeria. Dal 1997 il gruppo è presente anche in Europa, Oriente e Sud America. Nel 2011 è stata aperta la prima filiale in Olanda, Collistar Nederland BV, con una presenza oltre 500 punti vendita. Dopo lo sbarco nel mercato cinese nel luglio 2012, l’azienda prospetta uno scenario di crescita in Estremo Oriente e rinforza il presidio in Europa grazie al forte sviluppo del mercato russo registrato nell’ultimo anno e la recente apertura di quello tedesco. Collistar è oggi una realtà presente in più di 40 Paesi nel mondo attraverso una distribuzione in 3mila profumerie selettive e department stores in Italia e 3mila all’estero.
di Chiara Dainese