Quest’anno si passerà al segno più nella spesa beauty in Italia. Tuttavia, continuerà il calo delle profumerie e dei canali professionali.
Per il mercato italiano del beauty quest’anno sarà il ‘turning point’, con il ritorno al segno più (+0,3%) dei consumi interni. Una lieve crescita che, però, rompe il ciclo negativo degli ultimi anni (-1,4% nel 2014), e porterà il mercato a oltre 9.400 milioni di euro. Svolta sostenuta anche dal ritorno al valore positivo per l’economia italiana nel suo complesso: dopo un Pil interno che nel 2014 regrediva dello 0,4%, quest’anno il prodotto lordo viene stimato in aumento dello 0,7%, mentre nel 2016 si ipotizza un avanzamento superiore all’1 per cento.
Secondo l’analisi congiunturale del Centro Studi di Cosmetica Italia, la crescita ancora debole del settore cosmetico dovrebbe rimanere condizionata dal calo del canale profumeria (previsto a -1%) che però rallenterebbe la velocità di caduta rispetto all’anno scorso. Per il primo semestre, infatti, si ipotizza un calo dell’1,3%, seguito da una flessione per il secondo semestre dello 0,7 per cento. Il valore totale del canale si approssimerà a fine esercizio ai 2.050 milioni di euro. Una regressione più sostenuta, invece, è stimata per i canali professionali (acconciatori a -2,4% ed estetiste a -3,5%). Per contro, cresceranno gli acquisti nelle erboristerie (+2,9%), nelle farmacie (+1,5%), a domicilio e per corrispondenza (+2,5%), e nella grande distribuzione (+0,7%). In quest’ultimo canale si rileva la forbice tra le grandi superfici tradizionali (ipermercati e supermercati), attesi in calo del 4%, e i self service drug che dovrebbero registrare incrementi superiori al 6%, anche grazie alle nuove aperture sul territorio italiano. In crescita anche il fatturato del comparto industriale cosmetico: nel 2014 segnava +0,8% e quest’anno si stima chiuderà con +3% a 9.635 milioni di euro, con un aumento dell’export dell’8% a 3.600 milioni di euro. Migliora la bilancia dei pagamenti: il comparto si avvicina ai 2 miliardi di euro, record assoluto per il settore.
di Vanna Assumma