La cosmetica italiana cresce in volume anche se non in valore. E presenta un elevato tasso di concentrazione produttiva in Lombardia. Cosmetica Italia aveva presentato lo scorso marzo dati che raffiguravano nel 2014 un calo del mercato beauty italiano dell’1,4% e una crescita dell’export del 4,9 per cento. L’analisi dei risultati rivela, tuttavia, che, su un giro d’affari del settore pari a 9,4 miliardi di euro, la produzione è cresciuta l’anno scorso dell’1%, portando il fatturato dell’intera filiera, che comprende materie prime, macchinari, imballaggi e prodotti finiti, a 13,5 miliardi di euro. Per quanto riguarda proprio i prodotti finiti, il numero delle vendite non è diminuito, ma si è abbassato invece lo scontrino medio, fatto che ha portato al leggero calo del fatturato del settore.
Alzando lo sguardo a livello internazionale, si registra che oltre il 60% del make-up distribuito nel mondo è prodotto in Italia, dove c’è una forte concentrazione di imprese produttrici nel nord della Penisola (82%). In particolare, la Lombardia risulta la regione con la più alta densità di imprese cosmetiche (oltre il 52%, di cui il 54% solo nella provincia di Milano), seguita dall’Emilia-Romagna che supera il 10%, Veneto con l’8% e Piemonte con il 7 per cento. I dipendenti del comparto sono 35mila e salgono a 200mila con l’indotto (acconciatori, estetiste, ecc), di cui le donne rappresentano il 54% (contro una media dell’industria manifatturiera italiana del 28%) e i laureati sono l’11% del totale occupati (contro il 6% nazionale). Cosmetica Italia è presente a Expo dove presenterà il sesto rapporto annuale sull’industria cosmetica nazionale il prossimo 23 giugno.