Avon prevede di tagliare 650 posti di lavoro, all’interno di un piano di riduzione dei costi di circa 400 milioni di dollari entro il 2016. L’attuale amministratore delegato del colosso americano dei cosmetici porta a porta, Sheri McCoy, ha anche congelato il programma di sviluppo tecnologico, avviato dal suo predecessore Andrea Jung, che aveva l’obiettivo di migliorare la comunicazione tra l’azienda e i suoi venditori.
Negli ultimi tempi, il rivenditore non naviga in acque tranquille: dopo la notizia della messa in liquidazione della filiale francese (vedi articolo), infatti, ha dovuto fare i conti con una trimestrale deludente (vedi articolo), cui si sono aggiunte voci di un patteggiamento superiore al previsto con l’Authority Usa, in merito alle ipotesi di corruzione di cui sono stati accusati alcuni dipendenti di Avon in Cina nel 2011.