Burberry ha chiuso il secondo trimestre in crescita e, a guardare l’andamento del titolo in Borsa, che a Londra in mattinata viaggiava con progressi vicini al 4%, sembra aver incontrato i favori del mercato. Nei tre mesi conclusi il 31 dicembre 2012, i ricavi totali si sono attestati a 613 milioni di sterline (pari a 738 milioni di euro), in crescita del 9% a cambi costanti (+7% a cambi correnti).A guidare la crescita la divisione retail, arrivata a toccare 464 milioni di sterline (559 milioni di euro), +13% a tassi di cambio costanti (+11 a cambi correnti) “grazie ad una settimana particolarmente solida in vista dell’approssimarsi delle festività natalizie”, ha commentato il CEO Angela Ahrendts. Nello specifico, le crescite negli store Burberry hanno messo a segno un + 6% a perimetro costante; l’outwear ha contribuito per circa la metà della categoria merceologica abbigliamento, mentre sartoria e accessori maschili hanno battuto le previsioni, mettendo a segno rispettivamente un +50% e +40 per cento. Per finire, la penetrazione della prima linea Prorsum e della collezione London sono incrementate di cinque punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
In contrazione invece il segmento wholesale i cui ricavi non hanno superato i 120 milioni di sterline (-5%) pari a 144 milioni di euro a cambi costati (-7% a cambi correnti). Ciononostante, a questo proposito le stime per il secondo semestre evidenziano una previsione di crescita che l’azienda in una nota definisce “compresa tra low e mid single-digit nel confronto anno su anno”. E in attesa che la licenza profumi e beauty passi ufficialmente sotto il controllo di Burberry (a partire dal 1 aprile di quest’anno), i ricavi licensing sono incrementati del 4% a 29 milioni di sterline (35 milioni di euro), con una crescita a doppia cifra delle licenze profumi, occhiali e orologi.
A livello di area geografica, l’area Asia-Pacifico ha rappresentato il 41% del fatturato, in crescita del 15%, seguita dall’Europa (27%), stabile, dalle Americhe (26%) in crescita del 2% e dal resto del Mondo (6%) a +9%.