L'Italia punta a incrementare le sue quote nel settore cosmetico sulla piazza danese. Il proposito fonda le basi sulla situazione locale, che sta vivendo un generale miglioramento a livello di consumi privati (aumentati globalmente l'anno scorso del 4,3%, dopo un 2003 a +0,8%), e di crescita delle importazioni (passate dal -3,6% del 2003 al +8,5% del 2004, secondo i dati elaborati dall'Ice Copenaghen).
In questo contesto anche l'industria cosmetica ha registrato una produzione in crescita del 32,2%, a 30 milioni di euro, soddisfacendo però solo il 15% della domanda interna, che ha segnato un rialzo dei consumi del 4,5% a 190 milioni di euro dopo il calo del 5,3% registrato nel 2003.
Mercato aperto per le realtà estere, dunque, che vedono in testa la Francia, con una quota 2004 del 30% (102 milioni di euro) sui 336 milioni totali di import legato alla cosmesi, seguita dalla Germania con il 15,3% (51,5 milioni di euro) e dal Regno Unito a 13,1% (44 milioni di euro).
La forza delle proposte italiane non sta tanto nel posizionamento rispetto agli altri paesi (sempre nel 2004 l'Italia si è posizionata al sesto posto con 18,7 milioni di euro), ma nei tassi di crescita registrati negli ultimi anni: tra il 2002 e il 2003 l'aumento è stato del 61,6%, seguito da un ulteriore 10,6% dell'anno scorso, portando così le quote nel mercato danese dal 3,3% del 2002 al 5,6% del 2004.
Estratto da ItaliaOggi del 28/07/05 a cura di Pambianconews