Scivola il giro d'affari di L'Oréal. Nel primo semestre 2003 il leader mondiale della cosmetica ha visto scendere il fatturato del 3,2%, a causa dell'impatto delle fluttuazioni del cambio sui conti del gruppo guidato da Lindsay Owen-Jones. Le vendite, nei sei mesi, sono state di 7,14 miliardi di euro contro i quasi 7,4 miliardi dello stesso periodo 2002. Se si esclude l'effetto negativo del cambio, il giro d'affari è risultato, invece, in crescita del 7,1 per cento. In aumento gli utili netti che hanno registrato un progresso del 9,7%, passando da 719 a 789 milioni.
Sotto il profilo geografico, l'Europa continua a crescere in linea con il passato (+5,3% a 3,8 miliardi) con Regno Unito (+17%) e Spagna (+12%) in forte espansione. Nel Nordamerica, il gruppo di Lindsay Owen-Jones ha registrato una salita del fatturato del 6,1%, grazie, soprattutto, ai marchi Garnier, Kérastase, Redken, Matrix e L'Oréal professionnel. Fra i nuovi mercati di sbocco, da segnalare il trend di crescita di Taiwan e Cina (+61%), Brasile (+26%), Argentina (+38 per cento). Nei Paesi dell'Est le vendite sono salite del 25% con Russia (+38%) e Ungheria (+18%) in prima linea. In Australia il fatturato è salito del 19%, mentre in India è cresciuto del 34 per cento.
Sulla base di questi dati Owen-Jones ritiene che la società, «grazie anche a una mirata politica di taglio dei costi e di razionalizzazione delle risorse, riuscirà a chiudere il 2003 con un aumento in doppia cifra degli utili». Il titolo ha chiuso ieri in ribasso dello 0,15 per cento.
Estratto da Finanza&Mercati del 3/09/03 a cura di Pambianconews