Clarins non diventerà preda di conglomerati più potenti. A sottolinearlo in un'intervista è stato Christian Courtin, presidente del direttorio della società quotata alla borsa di Parigi. «Sono diversi anni che respingiamo le offerte avanzate da grandi gruppi cosmetici», ha detto Courtin, «ciononostante continuano a vederci come una preda potenziale e seducente. Ma salvaguardare la nostra indipendenza ci permetterà di restare più reattivi».
Passando agli obiettivi per l'anno in corso, il numero uno di Clarins prevede un miglioramento del margine operativo al 9,8% nel caso in cui la società cosmetica non si troverà ad affrontare difficoltà congiunturali come quelle che ha dovuto combattere nel 2001. L'utile operativo dovrebbe rimbalzare invece del 15% circa.
Per quanto riguarda il volume d'affari, Courtin ha confermato un tasso di crescita pari al doppio di quello che registrerà il mercato mondiale, atteso in espansione del 3,5%. A livello geografico finiranno nel mirino soprattutto Stati Uniti, che nel lungo termine peseranno il 25% sul fatturato totale contro l'attuale 16%, e il Giappone, dove sarà raddoppiato il giro d'affari.